Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
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martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
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martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
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martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
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martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
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martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
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martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
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martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
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martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
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martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
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martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

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Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Sviluppo del territorio

Università di Bologna e Fondazione Carisbo insieme per supportare la comunità studentesca

13 Febbraio 2025

Confermata la stipula di un nuovo accordo quadro per il biennio 2024/2025 che consentirà alle due istituzioni di continuare a sviluppare insieme iniziative di ricerca e aiutare economicamente studentesse e studenti nel loro percorso di studi

Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.

Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.

L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.

«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.

«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.

Sviluppo del territorio

Acri lancia il Premio GenP – Giovani che partecipano

13 Giugno 2025

Aperte fino al 14 settembre le candidature al premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici.

 I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei Cda delle organizzazioni del Terzo settore.

Persone

Fondo per la Repubblica Digitale Iniziative in cofinanziamento

26 Maggio 2025
Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità profession