L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
Il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con l’obiettivo di sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva.
I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua
non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 7 febbraio 2025.
Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro.
Per saperne di più su come partecipare al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail fuoriclasse@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102741
martedì, ore 10 – 12
giovedì, ore 14.30 – 16.30
L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.
Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.
Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”.
L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.
Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.
Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.
È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.
Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025.
Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.
Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:
E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740
martedì e giovedì, ore 10 – 13
Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.
Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.
Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.
La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%). L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).
Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale.
RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.
Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.
Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere”, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.
I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.
La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.
Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.
I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.
A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.
Si rinnova l’intesa programmatica che da molti anni vede collaborare congiuntamente l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, attraverso contributi finanziari erogati dalla Fondazione a favore di progetti dell’Alma Mater, quali in particolare il potenziamento del capitale immobiliare e lo sviluppo delle strutture dell’Ateneo, le numerose iniziative di ricerca e di supporto economico a studentesse e studenti nel loro percorso di studi.
Con il nuovo accordo biennale, la Fondazione metterà a disposizione risorse fino a 900.000 euro per investire nella valorizzazione del capitale umano dell’Alma Mater, finanziando sia il diritto allo studio e la formazione della comunità studentesca, sia attività di ricerca, di collaborazione e di scambio scientifico da parte di studiosi stranieri presso l’Università di Bologna.
L’obiettivo dell’intesa è rafforzare ulteriormente l’ormai storico legame tra le due istituzioni, concordando nuovi ambiti di intervento, oltre a quelli già attivi da tempo, e favorire la formazione attraverso finanziamenti di borse di dottorato, di iniziative in ambiti di ricerca strategici e di programmi di visita per il sostegno all’innovazione e internazionalizzazione dell’Alma Mater.
«La collaborazione con Fondazione Carisbo, consolidata nel tempo, ha già portato a risultati molto significativi, come il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo economico e sociale del territorio per mezzo di iniziative che hanno creato nuove opportunità per studentesse e studenti. Siamo convinti che, rinnovando questa intesa che per la prima volta assume una prospettiva biennale e quindi consente la condivisione di progetti con un carattere strategico e di medio periodo, sarà possibile generare ancora valore per l’Ateneo e per il territorio» – ha detto il Rettore Giovanni Molari.
«Da sempre la Fondazione Carisbo opera a sostegno di tutti i livelli di educazione e istruzione, a partire da quello primario fino alla formazione post universitaria, ampliando il concetto di educazione anche quale imprescindibile strumento di coesione sociale. Favorire la partecipazione scolastica e universitaria significa volgere lo sguardo al futuro, rinnovando l’impegno storicamente profuso nello sviluppo delle nuove generazioni e di progetti in grado di accrescere nuove competenze. La firma di questo nuovo accordo è finalizzata alla condivisione e al sostegno di iniziative strategiche in ambito accademico, per promuovere l’avanzamento della conoscenza quale indispensabile bene comune per lo sviluppo del territorio» – ha commentato la Presidente Patrizia Pasini.
Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.
Quali sono le competenze necessarie per le professioni del futuro? E quali sono le attività più innovative e in crescita e le migliori strategie per potersi distinguere? In esclusiva su RaiPlay, da venerdì 17 gennaio, la seconda stagione di SkillZ, produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Martina Socrate, content creator da oltre un milione e seicentomila followers e conduttrice del programma, si rivolge a un pubblico giovane per raccontare il futuro del lavoro e le nuove competenze richieste nei settori che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale. Nelle dieci puntate va alla scoperta dei luoghi d’eccellenza dove l’AI (Artificial Intelligence) sta cambiando il modo di lavorare, aprendo nuovi orizzonti in diversi ambiti.
Nel suo viaggio attraverso l’Italia da nord a sud, Martina Socrate incontra giovani professionisti che parlano di nuove competenze e di professioni più innovative e in crescita tra cui: Data Scientists, Robot Trainer, Prompt Engineer, GenAI Designer e GenAI Artist; ingegneri dell’automazione e manutentori di robotica, ingegneri “creativi”, esperti di machine learning e intelligenza artificiale, agronomi tech, medici specializzati in AI e professionisti dello spettacolo e della cultura pronti ad affrontare le sfide dell’innovazione.
SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, ed