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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, SostenibilitàBIGBO – Boost Innovation GarageFestival della Scienza MedicaCentro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di GranaglioneFormazionEuropa, Riflessi;
  • azioni trasversali e di sistemaUniversità di Bologna.

Cultura

Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio

03 Agosto 2024

Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.

La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.

La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.

«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»

«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo LeporeLavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»

Cultura

Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”

22 Luglio 2024

Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre)

Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Arti di Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.

La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).

Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.

Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

  • Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
  • Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
  • Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
  • Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
  • Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
  • Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
  • Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
  • Donato Creti, Venere; olio su tela
  • Donato Creti, Mercurio, olio su tela
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
  • Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
  • Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
  • Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
  • Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
  • Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
  • Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
  • Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
  • Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
  • Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta

Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.

Cultura, Sviluppo del territorio

Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei

19 Luglio 2024

L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”

È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.

L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.

L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro

Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).

Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.

1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.

2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.

3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.

La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.

Sviluppo del territorio

Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo per l’assistenza sociosanitaria nella Città metropolitana di Bologna: inaugurato all’Ospedale Bellaria il CyberKnife

25 Giugno 2024

Il potenziamento del patrimonio strumentale diagnostico e terapeutico rappresentato dal macchinario per l’eccellenza nella cura dei tumori, unico in regione e tra i pochi in Italia, è reso possibile grazie alla donazione del valore economico di 4,5 milioni di euro da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con la Regione Emilia-Romagna

Inaugurato oggi presso l’Ospedale Bellaria l’innovativo sistema di radioterapia stereotassica e radiochirurgia CyberKnife S7, unico di questo tipo in Regione e tra i più accurati al mondo, donato da Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo alla Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna.

La donazione, del valore economico di 4,5 milioni di euro, si inserisce all’interno del protocollo di intesa pluriennale con la Regione Emilia-Romagna, nato con l’obiettivo di offrire l’eccellenza delle cure nel Sistema Sanitario Regionale, attraverso investimenti in tecnologie di ultima generazione. L’acquisizione di questa innovativa tecnologia è stata promossa dall’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna affiancato dalla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta terapeutica dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna e di un ulteriore volano per la ricerca scientifica nell’ambito delle Neuroscienze.

Potranno usufruire del nuovo sistema CyberKnife S7 tutti i pazienti oncologici, candidabili a questa terapia, seguiti nei presidi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola o dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il sistema CyberKnife, ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già Socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini, la Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio, la Presidente di Fondazione Carisbo Patrizia Pasini, insieme al Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, al Direttore della rete oncologica metropolitana Antonio Maestri, alla Direttrice della Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna Elisa D’Angelo, al Professore Neurochirurgo dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche Alfredo Conti, oltre all’Assessore al Welfare e salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, al Vicario Generale per la Sinodalità dell’Arcidiocesi di Bologna Mons. Stefano Ottani.

Il CyberKnife S7 è un innovativo sistema radioterapico, dotato di un braccio robotico orientabile in tutte le direzioni dello spazio, in grado di emettere radiazioni terapeutiche che, con una precisione submillimetrica, vengono indirizzate verso la massa tumorale da colpire, provocando la morte delle cellule malate. Grazie a questa sofisticata tecnologia è inoltre possibile seguire i movimenti della malattia durante l’intero trattamento del paziente, generando fasci di radiazione con diverse angolazioni e consentendo in tempo reale la correzione del fascio, senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Tali caratteristiche garantiscono la massima accuratezza del trattamento di radioterapia stereotassica e quindi la salvaguardia dei tessuti sani che circondano le cellule tumorali, mantenendo la massima efficacia di cura, il tutto nell’arco, al massimo, di 5 sedute di terapia. Si tratta dunque di una tecnologia innovativa in grado di ampliare l’offerta terapeutica per tumori particolarmente sfidanti localizzati in sedi difficili da trattare, oppure nel contesto di distretti corporei in cui è fondamentale garantire una maggiore attenzione alla salvaguardia dei tessuti sani, strettamente limitrofi. Nello specifico, il CyberKnife può essere un’ottimale chance terapeutica per intervenire su lesioni benigne (MAV, patologie funzionali) e tumori maligni del distretto cerebrale, tumori del polmone, della prostata, epatocarcinomi, tumori del pancreas, del rene e patologie oligometastatiche e metastatiche in sedi come testa-collo, la mammella, il polmone, le ossa, il fegato, i linfonodi.

L’equipe di Radioterapia dell’Azienda USL di Bologna – composta da medici radioterapisti oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e personale sanitario – si pone dunque al servizio dell’ottimizzazione dei percorsi di cura dei pazienti oncologici, all’interno di equipe multidisciplinari in ambito Neuro-Oncologico ed Oncologico, perseguendo l’obiettivo comune di garantire ai pazienti l’umanizzazione e l’eccellenza di cure tecnologicamente più all’avanguardia.

L’equità di accesso alle cure all’interno della Rete oncologica ed onco-ematologica metropolitana viene garantita attraverso una presa in carico multidisciplinare dei pazienti, condivisa anche con i colleghi degli altri ospedali del bolognese: in particolare, con tutti i presidi dell’Azienda USL di Bologna (tra cui l’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche e l’Ospedale Maggiore), l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli.

Il CyberKnife, installato presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, in quanto unica macchina con tali caratteristiche in Emilia-Romagna, permetterà di trattare un volume di circa 300 pazienti all’anno.

Dichiarazioni delle Autorità

Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna: «Un grande passo avanti per i pazienti, per l’Ospedale Bellaria e per la Sanità pubblica. Per i pazienti oncologici, innanzitutto, che grazie a questa tecnologia avanzata possono contare su un’efficacia impensabile fino a poco tempo fa per la cura. Per il Bellaria, naturalmente, che qualifica sempre di più i propri servizi, assicurando ai propri professionisti una dotazione tecnologica che permetterà un ulteriore avanzamento delle competenze. E, infine, un passo avanti per la sanità pubblica e universalistica, che trova nella generosa donazione da parte di Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo un segno di attenzione verso l’intera comunità.»

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, ha rimarcato «lo storico radicamento del Gruppo in regione e la costante collaborazione con la Fondazione Carisbo e le principali realtà del territorio, per contribuire ad uno sviluppo economico e sociale solido e inclusivo coerente con il DNA di Intesa Sanpaolo.»

Stefano Lucchini, Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: «Questa straordinaria iniziativa è molto importante per una azienda come la nostra, per contribuire a realizzare progetti di impatto sulla sanità e sulla vita della comunità in cui operiamo e per farlo insieme ai soggetti più rappresentativi della cittadinanza. Crediamo e investiamo moltissimo nella collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per dare vita a iniziative concrete come questa e stimolare ricerca, studio e sviluppo a beneficio di tutti. Il contributo di Intesa Sanpaolo, infatti, non è stato soltanto di tipo economico: abbiamo aggiunto impegno sociale, coerenza dei valori e un orientamento condiviso con la Fondazione Carisbo e con la struttura ospedaliera per la riuscita di questo progetto innovativo, tecnologicamente avanzato e, soprattutto, di sostegno agli interventi su categorie di pazienti particolarmente fragili come gli oncologici.»

Patrizia Pasini, Presidente Fondazione Carisbo: «Con questa iniziativa la Fondazione conferma il proprio impegno al servizio della comunità, rendendo disponibile una tecnologica innovativa che ci conduce ancor più vicino a chi ha bisogno di aiuto e cure, valorizzando inoltre le competenze, la professionalità e la generosità dei medici e delle persone impegnate sul territorio metropolitano di Bologna. Crediamo che le risorse investite dalla Fondazione e da Intesa Sanpaolo per interventi strategici di assistenza sociosanitaria faranno dispiegare al meglio le potenzialità di una realtà già all’avanguardia, nel ricordo di una personalità straordinaria quale fu il Prof. Gaist nel campo della moderna neurochirurgia.» 

Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche: «Grazie alla donazione di questa innovativa tecnologia l’ospedale Bellaria si configura come un centro attraverso cui viene garantita l’eccellenza nella cura dei tumori, al servizio dei bolognesi, degli emiliano-romagnoli, ma anche di tutti quei pazienti – provenienti da fuori regione – che vengono seguiti sul nostro territorio. Neurochirurghi, radioterapisti, oncologi e i molteplici professionisti coinvolti nelle equipe multidisciplinari avranno l’occasione di far evolvere l’assistenza e la ricerca, grazie ad un importante investimento tecnologico che contribuirà senz’altro a valorizzare e far crescere ulteriormente competenze e innovazione sanitaria.»

Luca Rizzo Nervo, Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani, disabilità del Comune di Bologna: «Ancora una volta a Bologna si investe sulla qualità della sanità pubblica attraverso l’acquisizione delle migliori e innovative tecnologie che affiancate all’eccellenza clinica e assistenziale di un Irccs, come quello delle Neuroscienze garantiranno salute ai cittadini di Bologna e ai tanti che arrivano da noi per trovare una risposta ai propri problemi di salute. E avviene ancora una volta con un efficace gioco di squadra a partire dalla Fondazione Carisbo che, con generosità e lungimiranza, ha consentito di avere il Cyberknife, alle istituzioni sanitarie, alle istituzioni comunitarie e a tutta la comunità professionale sanitaria che ogni giorno opera per costruire salute nella nostra città.»

Cultura

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae

28 Maggio 2024

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.

Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.

La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».

Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».

Fondazione Carisbo
Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.

Opera Laboratori
Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze.
www.operalaboratori.com

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2023

Quadro di sintesi:

  • Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
  • 4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
  • 2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
  • 332 interventi complessivamente realizzati;
  • 7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
  • 25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
  • 49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.

Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.

Il modello considera quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).

Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2023

30 Aprile 2024

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.

Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2023

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
  • l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.

Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

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Online il nuovo sito internet della Fondazione

14 Novembre 2024

Uno strumento digitale al servizio della comunità e più rispettoso dell’ambiente 

È online il nuovo sito istituzionale della Fondazione Carisbo, uno strumento digitale profondamente rinnovato nel linguaggio, nei contenuti e nei percorsi di navigazione, con attenzione a ridurne l’impatto ambientale e il consumo energetico.  

Progettato per rispondere in maniera adeguata ad una fruizione prioritaria da dispositivi mobili, il nuovo sito si configura inoltre come uno strumento green e utilizza servizi di web hosting che minimizzano l’impatto ambientale, utilizzando il 100% di fonti di energie rinnovabili e con data center estremamente efficienti dal punto di vista della minimizzazione del consumo energetico. 

In termini di razionalizzazione complessiva il nuovo sito, in fase di rilascio, rispetto al precedente ha registrato un significativo risparmio del numero di articoli e pagine obsolete (-70%), dei file media utilizzati (-85%), della quantità di spazio di archiviazione necessaria (-75%) migliorando le prestazioni della velocità di caricamento delle pagine e di pubblicazione dei contenuti, allo scopo di offrire agli utenti una esperienza di navigazione più fluida e veloce nella raccolta delle informazioni e nell’accesso a tutte le risorse disponibili.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025

30 Ottobre 2024

Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.

Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.

La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.

La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.

Persone

(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:

  • welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
  • contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
  • abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:

  • 3 bandiWelfare di comunità e generativoServizi alla personaEmergenza e solidarietà;
  • progetti direttiEdilizia sociale;
  • azioni trasversali e di sistemaProgetto AnzianiSupporto al sistema socio-sanitario metropolitanoFondo per la Repubblica DigitaleFondazione CON IL SUDAltri interventi.

Cultura

(Settore “Arte, attività e beni culturali”)

La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:

  • sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
  • favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.

All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:

  • 1 bandoCultura e rigenerazione;
  • progetti direttiSocietà strumentale Genus Bononiae SrlValorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
  • azioni trasversali e di sistemaPromozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.

Sviluppo del territorio

(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)

La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:

  • capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
  • occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
  • formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
  • tutela dell’ambiente e della biodiversità.

All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:

  • 3 bandiRicerca scientifica e alta tecnologiaScuola, formazione e innovazioneFairplay;
  • progetti direttiLIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilit