Unico centro nazionale di biodiversità dedicato al castagno
Il Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, dal 2003 di proprietà della Fondazione e dal 2017 affidato per la gestione tecnico-scientifica all’Accademia Nazionale di Agricoltura, è stato riconosciuto nel 2022 “Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale” dal Ministero della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Grazie a questo importante riconoscimento, che ha identificato solo 5 centri di biodiversità in tutta Italia, la Città metropolitana di Bologna e la Regione Emilia-Romagna, possono così vantare la presenza sul proprio territorio dell’unico centro di biodiversità interamente vocato a una coltura, quella del castagno, in Italia.
Primo paesaggio rurale di interesse storico-culturale dell’Appennino bolognese
Un approfondito studio dell’Accademia Nazionale di Agricoltura che ha documentato la persistenza dei borghi e dei nuclei storici associati alla castanicoltura, l’edilizia rurale sparsa di interesse storico, gli edifici religiosi e i manufatti devozionali, le fonti e le sorgenti, gli alberi monumentali e i siti arborei di pregio, aveva già condotto ad un precedente riconoscimento nazionale: collocato all’interno del primo paesaggio rurale di interesse storico-culturale dell’Appennino bolognese, denominato “Corona di Matilde”, il Castagneto è annoverato tra i 27 Paesaggi rurali di interesse storico d’Italia, per i rilevanti valori storico-ambientali che costituiscono un insieme rimasto immutato e integro nei secoli.
L’area del Castagneto rappresenta quindi un luogo didattico-sperimentale di valenza nazionale unico nella Regione Emilia-Romagna, sito nel territorio del Comune di Alto Reno Terme nell’Appennino Tosco-Emiliano, che si estende per circa 10 ettari ripartiti tra castagneto tradizionale, castagneto da legno, a frutto, monumentale, bosco ceduo e l’area naturale con sorgente. Al suo interno, vanta l’eccezionale raccolta del germoplasma del castagno rappresentata dalla varietà di 14 tipi di castagno da frutto e 4 da legno, un unicum a livello nazionale, al quale si aggiunge la parte monumentale.
Il Castagneto garantisce inoltre la produzione di farina derivata dalle castagne e castagne essiccate ad aria trasformate in granulato per la produzione del birrificio Beltaine, a cui si aggiungono la produzione del miele di castagno, i prodotti del sottobosco che crescono in maniera spontanea e la presenza di un caniccio, semplice costruzione in muratura di pietra locale con solaio e tetto in legno per essiccare o affumicare la raccolta di castagne, permettendo così ai visitatori di osservare da vicino un ciclo di vita completo della castagna.
Un luogo accessibile a tutti che trasmette valore e memoria
Il Castagneto è anche luogo che trasmette valore e memoria attraverso la realizzazione di progetti, laboratori, eventi, visite scolastiche e turistiche con i percorsi “Le ceppaie da frutto”, “La sorgiva”, “La via del legno”. Il castagneto è interamente recintato, con strutture per l’accoglienza, servizi igienici, locali attrezzati per consumare pasti al sacco in ambiente naturale e dotato di una xiloteca che espone 30 essenze arboree autoctone, completa di testi in italiano, inglese e in braille.
L’attività di valorizzazione delle risorse del Castagneto di Granaglione viene svolta dall’Accademia Nazionale di Agricoltura tramite ricerche scientifiche, corretta gestione del castagno atta al mantenimento della biodiversità vegetale, studio del sequestro del carbonio ed evoluzione dei suoli in funzione delle coperture vegetali. Le numerose attività progettate per quest’area si inseriscono tra le azioni prioritarie e gli strumenti di progettualità che la Fondazione indirizza allo sviluppo sostenibile dell’Appennino bolognese, prevedendo anche il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati con obiettivi comuni.