La nascita del progetto
Nasce nel 2004, per opera della Fondazione, l’idea di progettare un percorso museale urbano che attraverso il restauro, il recupero e l’allestimento di alcuni importanti edifici del centro storico, potesse esprimere e valorizzare l’identità culturale di Bologna, raccontandone la storia, l’arte, la letteratura, le tradizioni, gli usi e costumi per meglio comprendere il genus, la stirpe dei bolognesi di ieri e di oggi.
Il progetto Genus Bononiae, sviluppato nel suo complesso in otto anni di lavori, si concretizza in un museo diffuso ad uso pubblico, inserito e collegato alle istituzioni museali già esistenti, un punto di riferimento sia per i cittadini, sia per turisti e visitatori che vogliano avvicinarsi o scoprire l’anima di Bononia e ripercorrerne i 2.500 anni di storia.
Il percorso museale si snoda nel cuore della città e offre, attraverso la specifica vocazione delle diverse sedi, una ricca programmazione culturale di eventi destinati a un pubblico ampio e trasversale. Al contempo, Genus Bononiae è centro di studio, ricerca, catalogazione e conservazione del patrimonio della memoria di Bologna, dotato di archivi digitali e cartacei fruibili su prenotazione.
La rinnovata valorizzazione del percorso museale
A distanza di vent’anni dall’avvio del progetto, e in considerazione della sua valenza identitaria e socioculturale, abbiamo messo in atto il riposizionamento del polo museale con l’obiettivo di valorizzarne le potenzialità nazionali e internazionali in un più ampio quadro di collaborazioni istituzionali pubbliche e private. In coerenza con le finalità iniziali, il progetto è stato aggiornato perseguendo la sostenibilità dell’iniziativa e giungendo alla distinzione tra l’attività di gestione e manutenzione degli edifici storici e l’organizzazione delle attività culturali.
In seguito alle procedure per manifestazione di interesse, avviate nel 2024 per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento la Fondazione ha selezionato quella di Opera Laboratori, con cui abbiamo siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale:
- Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni;
- San Colombano. Collezione Tagliavini;
- Complesso monumentale di Santa Maria della Vita;
- San Giorgio in Poggiale. Biblioteca d’Arte e di Storia.
Nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano
Con l’obiettivo di portare il nostro patrimonio storico, artistico e culturale alla conoscenza e alla diffusione di un più vasto pubblico, ponendo in risalto le Collezioni d’Arte e di Storia e promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna, l’accordo prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la vocazione peculiare di ciascuna sede. Il polo sarà luogo di rinnovata programmazione culturale, conservando le sue caratteristiche di centro di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di ogni espressione culturale legata alla città.
La Fondazione ha inteso promuovere un nuovo modello di gestione e valorizzazione di un patrimonio che è deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Modello che persegue la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, ha il compito di rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.