A Palazzo Fava la mostra “Ai Weiwei. Who am I?”

La mostra

Ai Weiwei, artista cinese da sempre impegnato nella difesa dei diritti umani, si presenta a Bologna con la sua prima personale: Ai Weiwei. Who am I?.

Promossa da Fondazione Carisbo nell’ambito del progetto culturale Genus Bononiae e prodotta da Opera Laboratori in collaborazione con Galleria Continua, l’esposizione è curata da Arturo Galansino. Come indica il titolo, ispirato da una conversazione dell’artista con l’intelligenza artificiale, la mostra a Palazzo Fava presenta l’artista e il suo universo creativo, in una tensione continua tra tradizione e sperimentazione, conservazione e distruzione. L’impegno e la costante ricerca della verità da parte di Ai Weiwei, che l’ha portato ad essere un perseguitato politico, combinati alla sua capacità di utilizzare una vasta gamma di media per esprimere idee complesse e provocatorie, rende questa mostra un evento fondamentale nel panorama artistico contemporaneo.

Sede

Palazzo Fava
via Manzoni, 2 – Bologna

Periodo di apertura

21 settembre 2024 – 4 maggio 2025

Orari di apertura

martedì-domenica, ore 10-19 (ultimo ingresso ore 18)

Info e prenotazioni

+39 055 2989818 | prenotazioni@operalaboratori.com

Biglietti

  • Intero € 14
  • Ridotto € 10
    75 anni compiuti (con documento); appartenenti alle forze dell’ordine; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti); abbonati annuali Tper; un accompagnatore per disabile; Card Cultura; Bologna Welcome Card; gruppi – prenotazione obbligatoria min 10 max 25 px; biglietto altra sede Genus Bononiae; bambini dai 6 agli 11 anni e ragazzi dai 12 ai 18 anni; scuole – prenotazione obbligatoria min 10 max 25 pax
  • Ridotto speciale € 7
    studenti universitari fino a 26 anni muniti di tesserino solo il martedì
  • Omaggio
    Bambini fino a 5 anni; accompagnatori gruppi (1 ogni gruppo); disabili; possessori Membership Card Genus Bononiae; guide con tesserino; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) in servizio previa richiesta di accredito da parte della Redazione all’indirizzo esposizioni@genusbononiae.it; Soci ICOM
  • Diritti di prenotazione e prevendita: tariffe gruppi e singoli € 1 per persona

A Palazzo Fava prorogata la mostra “Da Felice Giani a Luigi Serra. L’Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

La Fondazione annuncia la proroga fino a domenica 28 luglio della mostra Da Felice Giani a Luigi Serra – L’Ottocento nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, a cura di Angelo Mazza.

L’iniziativa, organizzata nell’ambito della rassegna La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915 promossa dal Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico del Risorgimento, presenta per la prima volta al pubblico un’accurata selezione delle principali opere dell’Ottocento bolognese appartenenti alle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione.

In occasione del posticipo di chiusura e in ragione dell’interesse riscosso dalla mostra in questi mesi, saranno organizzate tre visite guidate speciali. Le visite sono rivolte a un pubblico di visitatori adulti, dureranno un’ora e mezzo circa e sono prenotabili sul sito www.genusbononiae.it:

  • sabato 29 giugno, ore 17, visita guidata standard per adulti a cura del Dipartimento Educazione di Palazzo Fava;
  • giovedì 11 luglio, ore 18, visita guidata con Roberto Martorelli, curatore dell’iniziativa La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915;
  • giovedì 25 luglio, ore 18, visita guidata con Angelo Mazza, curatore della mostra.

La mostra Da Felice Giani a Luigi Serra costituisce un affascinante viaggio alla scoperta delle opere più importanti delle collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna realizzate tra gli ultimi anni del Settecento e i primissimi del Novecento. Trenta artisti e oltre cento opere, suddivise in sei sezioni tematiche, tra dipinti, sculture, disegni, acquerelli, incisioni e le preziose maioliche della manifattura Minghetti appartenute al duca di Montpensier.

La mostra

Il percorso espositivo inizia al Piano Nobile di Palazzo Fava, nella Sala di Giasone, dove sono esposti i dipinti di figura realizzati da diversi artisti attivi a Bologna a cavallo tra Settecento e Ottocento, al tempo del crollo dell’Ancien Régime e formatisi presso l’Accademia Clementina, per arrivare alle opere dei decenni della Restaurazione e dell’Italia unita con i maestri legati all’Accademia di Belle Arti e al Collegio Venturoli.

Nella Sala Albani viene presentata la produzione della manifattura Minghetti, che inizia a partire dal 1860 circa ad opera di Angelo Minghetti e dei figli Gennaro e Arturo. Tra i pezzi esposti spicca il celebre servizio da tavola commissionato da Antonio Maria Luigi Filippo di Borbone-Orléans, duca di Montpensier e infante di Spagna per Palazzo Caprara.

La Sala di Enea è dedicata alle opere di Antonio Basoli e di Giuseppe Badiali. Il primo fu un celebre ornatista, scenografo e vedutista, esponente della vita artistica bolognese nei decenni tra la fine dell’Ancien Régime, l’età napoleonica e la Restaurazione; il secondo fu in contatto con i maggiori autori del melodramma ottocentesco; in mostra è rappresentato da un gruppo di bozzetti per scene teatrali recentemente acquisiti dalla Fondazione. L’esposizione presenta anche un nucleo di modelli in terracotta di Giacomo De Maria, artista che può essere considerato il punto di contatto tra la scultura bolognese d’epoca neoclassica e quella ottocentesca.

Nella Sala Rubbianesca sono presenti alcuni abbozzi in terracotta concepiti per le grandi statue disposte nell’atrio e nello scalone di Palazzo Hercolani in Strada Maggiore, mentre la pittura di paesaggio, da sempre considerata un genere minore rispetto a quella di storia e a quella di figura, trova collocazione nella Sala Cesi. Una panoramica delle opere di questa sezione è dedicata all’immagine della città di Bologna e mette in luce come nell’arco di poco tempo si passi da una pittura di paesaggio ancora legata ai valori della classicità a una più moderna rappresentazione del reale.

Nella Sala Allievi dei Carracci sono documentate molte opere di artisti acquistate dalla Fondazione che restituiscono un’immagine precisa della Bologna ai tempi di Giosuè Carducci, quando la città stava iniziando a modernizzarsi in seguito all’introduzione del nuovo piano regolatore. Chiudono il percorso alcune opere che parlano oramai un linguaggio nuovo, come una rarissima veduta bolognese di Giovanni Boldini, fino a quelle che commemorano il sommo poeta morto nel 1907.

Sede
Palazzo Fava
via Manzoni, 2 – Bologna

Periodo di apertura
21 marzo – 28 luglio 2024

Orari di apertura
martedì-domenica, ore 10.00-19 (ultimo ingresso ore 18.00)

Ulteriori informazioni e biglietti sul sito di Genus Bononiae

A Palazzo Fava la mostra “Da Felice Giani a Luigi Serra. L’Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna”

Da Felice Giani a Luigi Serra. L’Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

La Fondazione Carisbo, in collaborazione con Genus Bononiae, presenta per la prima volta al pubblico una mostra con le principali opere dell’Ottocento bolognese presenti nelle proprie Collezioni d’arte e di storia.

A Palazzo Fava sarà possibile ammirare, con il grande gesso della Maddalena di Antonio Canova posto al centro del salone affrescato dai Carracci, opere di Felice Giani e di Pelagio Palagi, di Clemente Alberi e di Pietro Fancelli, di Antonio Basoli e Giacomo De Maria; proseguendo con Luigi Busi, Alessandro Guardassoni, Giovanni Masotti e Luigi Serra. Circa trenta artisti rappresentati da oltre cento opere, tra dipinti, disegni, acquerelli e sculture; per concludere con le maioliche della manifattura Minghetti appartenute al duca di Montpensier.

La mostra si inserisce nel progetto La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796-1915  promosso dal Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico del Risorgimento, che coinvolge quattordici sedi espositive cittadine e delinea un percorso nella pittura bolognese dall’età napoleonica all’inizio della Grande Guerra.

Informazioni sulla mostra

Sede
Palazzo Fava
via Manzoni, 2 – Bologna

Periodo di apertura
21 marzo – 30 giugno 2024

Orari di apertura
martedì-domenica, ore 10.00-19 (ultimo ingresso ore 18.00)

Ulteriori informazioni e biglietti sul sito di Genus Bononiae

A Palazzo Fava la mostra “Concetto Pozzati XXL”

Concetto Pozzati XXL

Fondazione Carisbo e Genus Bononiae presentano a Palazzo Fava, dal 27 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024, Concetto Pozzati XXL, la prima grande mostra antologica dell’artista realizzata in una sede museale dopo la sua scomparsa nel 2017.

A cura di Maura Pozzati, critica d’arte e docente, curatrice e direttrice dell’Archivio Concetto Pozzati, l’esposizione presenta circa cinquanta opere – alcune inedite o non più esposte da tempo – tra dipinti di grande formato, lavori tridimensionali e opere su carta, tutte provenienti dall’Archivio.

Un percorso non cronologico ma suddiviso per temi, che suggerisce un dialogo intimo tra i quadri del pittore, gli affreschi e gli elementi architettonici e decorativi di Palazzo Fava, attraverso le principali fasi della sua carriera, dal clima informale della fine degli anni ’50, passando per le opere iconiche della metà degli anni ’60, riconducibili al periodo “Pop”, fino alla produzione degli anni ’70 – la meno conosciuta – che risentì del clima concettuale e sperimentatore del tempo, per giungere alla pittura densa e carnosa degli anni ’80, ’90 e 2000, che registra l’interesse dell’artista per gli oggetti del quotidiano e d’affezione, fino all’ultima folgorante serie, Vulvare, del 2016.

Informazioni sulla mostra

Sede
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni
via Manzoni, 2 – Bologna

Periodo di apertura
27 ottobre 2023 – 11 febbraio 2024

Orari di apertura
martedì-domenica, ore 10.00-19.00 (ultimo ingresso ore 18.00);
lunedì chiuso.

Ulteriori informazioni sul sito di Genus Bononiae

Biglietti acquistabili sul sito di Ticketlandia

A Palazzo Fava la mostra “Viaggio verso l’ignoto. Lucio Saffaro tra Arte e Scienza”

La mostra

Dal 26 maggio al 24 settembre 2023, a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni sarà possibile scoprire l’arte di Lucio Saffaro (Trieste 1929 – Bologna 1998): pittore, scrittore, poeta e matematico che dagli anni Sessanta si è affermato come una delle figure più originali e inconsuete della cultura italiana, ricevendo ampi riconoscimenti in ciascuno dei campi in cui ha operato.

La mostra Viaggio verso l’ignoto, curata da Claudio Cerritelli e Gisella Vismara, è un progetto della Fondazione Lucio Saffaro, promosso da Genus Bononiae, che traccia un percorso nell’arte di questa poliedrica figura, presentando circa un centinaio di opere tra dipinti, grafiche e libri.

Il percorso espositivo offre una panoramica esaustiva sulla sua ricerca (1954-1997), a partire dalla fase giovanile – la meno conosciuta – fino alla maturità, simbolizzata dalle forme eleganti e poliedriche che rendono unico il suo lavoro.

Completerà la rassegna una sezione composta da alcune fotografie inedite di Nino Migliori, ritrovate di recente, le quali ritraggono l’artista, e amico, negli anni Settanta. Verrà infine presentato il documentario Lucio Saffaro. Le forme del pensiero, realizzato nel 2014 dal regista Giosuè Boetto Cohen, con le narrazioni di amici e studiosi: Maurizio Calvesi, Flavio Caroli, Federico Carpi, Claudio Cerritelli, Bruno D’Amore, Michele Emmer, Piergiorgio Odifreddi, Riccardo Sanchini, Luigi Ferdinando Tagliavini, Walter Tega e Gisella Vismara. A questi contributi si aggiungono i preziosi film di famiglia che permettono di entrare nella dimensione intima e privata dell’autore.

In occasione del giorno di apertura della mostra, venerdì 26 maggio alle ore 18.00, alla Biblioteca di San Giorgio in Poggiale (via Nazario Sauro 20/2 – Bologna) si terrà una conferenza dello storico dell’arte Flavio Caroli. Ripercorrendo le tracce del suo ultimo libro, I sette pilastri dell’arte di oggi. Da Pollock alle bufere del nuovo millennio (Mondadori, 2021), Caroli illustrerà le linee principali dell’arte del secondo dopoguerra, riflettendo sul fatto che Lucio Saffaro ha tracciato con la sua arte e il suo pensiero uno dei grandi percorsi dell’arte contemporanea; per prenotare un posto cliccare qui. Giovedì 15 giugno, invece, sempre alle ore 18.00, ci sarà l’incontro con il matematico Piergiorgio Odifreddi.

Catalogo di mostra pubblicato dalla casa editrice BUP – Bologna University Press con i contributi critici di Gisella Vismara (consulente scientifica della Fondazione Saffaro), Bruno D’Amore (critico d’arte e matematico) e di Claudio Cerritelli (già docente di storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera).

Informazioni sulla mostra

Viaggio verso l’ignoto. Lucio Saffaro tra arte e scienza

a cura di Claudio Cerritelli e Gisella Vismara

Sede
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni (via Manzoni, 2 – Bologna)

Periodo di apertura
26 maggio – 24 settembre 2023

Orari di apertura
martedì-domenica, ore 10.00-19.00; giovedì ore 10-21.30. Chiuso lunedì

Ulteriori informazioni sul sito di Genus Bononiae

Biglietti acquistabili sul sito di Ticketlandia (biglietto intero di ingresso € 6; ingresso gratuito il giovedì dalle ore 19 alle 21.30)

A Palazzo Fava la mostra “Fattori. L’umanità tradotta in pittura”

La mostra

La mostra Fattori. L’umanità tradotta in pittura, che apre al pubblico dal 16 dicembre 2022 al 1° maggio 2023 a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni, è realizzata da Genus Bononiae in collaborazione con l’Istituto Matteucci.

Il percorso espositivo a cura di Claudia Fulgheri, Elisabetta Matteucci e Francesca Panconi, studiose della vasta produzione fattoriana, presenta una selezione di oltre 70 opere della produzione del maestro indiscusso della macchia, eccezionale precursore della modernità del XX secolo.

Sono passati oltre 50 anni dall’ultima mostra presentata a Bologna sul grande maestro livornese: nel frattempo, parallelamente al progredire degli studi, l’interesse nei confronti dei Macchiaioli è andato sempre più crescendo, anche per le importanti rassegne che hanno visto al centro il movimento toscano. L’esposizione a Palazzo Fava vuole restituire, attraverso un excursus temporale e tematico nella poderosa produzione dell’autore, il suo sguardo al contempo innamorato e disincantato sull’esistenza, rivelandone l’inconsapevole poesia che, nonostante tutto, essa nasconde.

La sequenza delle opere offre al visitatore la possibilità di seguire l’intera evoluzione creativa della pittura di Fattori, accorpando la selezione in nuclei tematici.

Il catalogo, edito da Skira editore e a cura di Claudia Fulgheri, Elisabetta Matteucci e Francesca Panconi, è arricchito da un nutrito apparato iconografico che documenta la figura di Fattori in ogni suo aspetto.

Informazioni sulla mostra

Fattori. L’umanità tradotta in pittura

a cura di Claudia Fulgheri, Elisabetta Matteucci e Francesca Panconi

Sede
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni (via Manzoni, 2 – Bologna)

Periodo di apertura
16 dicembre 2022 – 1° maggio 2023

Orari di apertura
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica: ore 10-19 (ultimo ingresso ore 18)
lunedì chiuso

  • Domenica 25 dicembre ore 14.00-19.00
  • Lunedì 26 dicembre ore 10.00-19.00
  • Domenica 1° gennaio ore 12.00-19.00
  • Venerdì 6 gennaio ore 10.00-19.00

Ulteriori informazioni sul sito di Genus Bononiae

Biglietti acquistabili sul sito di Ticketlandia

A Palazzo Fava la mostra “La Quadreria del Castello. Pittura emiliana nella Collezione di Michelangelo Poletti”

Genus Bononiae. Musei nella Città presenta fino a domenica 24 luglio 2022 nelle splendide sale affrescate dai Carracci di Palazzo Fava a Bologna la mostra curata da Angelo Mazza La Quadreria del Castello. Pittura emiliana nella Collezione di Michelangelo Poletti. La mostra dà vita a un excursus sulla pittura emiliana dalla fine del ‘400 sino al primo ‘800 presentando importanti opere mai esposte prima d’ora. L’esposizione mette inoltre in evidenza le relazioni e connessioni tra i dipinti e la storia di committenza del luogo che le ospita, Palazzo Fava.

La mostra si compone di ottantacinque opere appartenenti alla collezione creata da Michelangelo Poletti nel suggestivo Castello di San Martino in Soverzano, località della pianura Bolognese. La Collezione Poletti si è formata negli ultimi trent’anni grazie alla passione di un imprenditore sensibile alle ragioni della cultura. La selezione operata dal curatore Angelo Mazza offre una documentazione assai rappresentativa della “Pinacoteca Poletti”, raccolta che comprende la più cospicua e significativa collezione di pittura emiliana in mani private.

Le sei sezioni in cui si articola il percorso espositivo

La prima sezione, ambientata nella Sala del mito di Giasone e Medea, affrescata da Ludovico, Agostino e Annibale Carracci, si intitola I pittori di Palazzo Fava. Pasinelli, Creti, Graziani, Milani e presenta capolavori di Lorenzo Pasinelli, Donato Creti, Ercole Graziani e Aureliano Milani, artisti che proprio a Palazzo Fava si sono formati. Particolarmente degni di menzione sono Rebecca al pozzo disseta Eliezer, eseguito da Pasinelli nel 1665, il San Girolamo penitente opera del 1690 dell’allora diciannovenne Creti con dedica al conte Alessandro Fava e una rarissima terracotta del Creti con la figura di Bacco, che reca la sigla dell’artista.

Il genio femminile. Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Lucia Casalini è la seconda sezione, anch’essa esposta nella Sala di Giasone e Medea. Le donne artiste hanno dato un contributo fondamentale alla storia figurativa di Bologna e la mostra riflette appieno questa realtà con due ritratti di Lavinia Fontana, uno dei quali firmato, tre tele di Elisabetta Sirani, tra le quali l’Alessandro che costringe la profetessa a entrare nel tempio di Apollo a Delfi firmato e datato 1664, e due tele di Lucia Casalini Torelli.

Nella Sala dell’Eneide di Ludovico Carracci si trova la terza sezione Rinascimento e anticlassicismo tra Romagna e centri padani dal “Maestro dei Baldraccani” a “Girolamo Genga e Garofalo. Di questa sezione fa parte la grande tavola con la Madonna e il Bambino coi santi Pietro, Paolo, Francesco d’Assisi e Antonio da Padova, capolavoro della personalità ricostruita da Federico Zeri convenzionalmente denominata “Maestro dei Baldraccani, attiva a Forlì alla fine del sec. XV. Attorno ad essa un nucleo di tavole, espressione peculiare del “Rinascimento nelle Romagne”, ad opera di Marco Palmezzano, Antonio Pirri, Francesco Zaganelli, Girolamo Genga, Girolamo Marchesi da Cotignola e Bartolomeo Ramenghi detto il Bagnacavallo.

La quarta sezione, allestita nella Sala dell’Eneide di Francesco Albani, si intitola Protagonisti del secondo Cinquecento a Bologna. Tra Maniera e Controriforma. Il secondo Cinquecento bolognese è illustrato da artisti di apertura internazionale quali Giovanni Battista Ramenghi detto Bagnacavallo junior con una Sacra Famiglia, San Giovannino e Santa Caterina d’Alessandria, Prospero Fontana con il Ritratto del giureconsulto Floriano Moratti, Bartolomeo Passerotti con il Ritratto di Rodolfo Bonfiglioli, Camillo Procaccini con una giovanile Testa di carattere e con un Sacrificio di Isacco del periodo milanese, Denys Calvaert – pittore di Anversa stabilitosi a Bologna – con un San Giovanni evangelista e un rametto con la Sacra Famiglia e San Giovannino- e Bartolomeo Cesi con il grande quadro Annibale fanciullo giura odio eterno contro i Romani, capolavoro della sua produzione di soggetto profano.

Nella Sala dell’Eneide di Bartolomeo Cesi si trova la quinta sezione, Itinerario nel Seicento. Quadri da stanza, nel segno di «Felsina pittrice», che delinea un itinerario che congiunge due opere fondamentali di Giovanni Andrea Donducci detto il Mastelletta alle opere di maestri usciti dalla bottega di Guido Reni come Giovanni Andrea Sirani, con le luminose tele del San Girolamo penitente e della Carità romana, e il ribelle Simone Cantarini, con un impressionante Filosofo con il compasso; in mostra anche Pier Francesco Cittadini, con l’Allegoria della Primavera entro una ghirlanda.

L’ultima sezione si intitola Maestri e allievi nel Settecento. I pittori dell’Accademia Clementina, nella Sala dell’Eneide degli allievi di Ludovico Carracci. La vivacità del barocchetto bolognese, sotto il segno dell’Accademia Clementina, trova espressione in opere di artisti quali Francesco Monti, Giuseppe Marchesi detto il Sansone, Nicola Bertuzzi e Giuseppe Varotti, per concludersi nella seconda metà del secolo con opere di due protagonisti della scena artistica cittadina, i fratelli Ubaldo e Gaetano Gandolfi, il primo con una testa di carattere del 1776, l’altro con Dalila che consegna a un filisteo la chioma di Sansone e con un doppio modelletto che presenta San Feliciano libera Foligno dalla peste, studi per la pala del duomo della città umbra. Inoltre vengono esposti dipinti di Giovanni Maria Viani e di suo figlio Domenico Maria, quest’ultimo rappresentato in particolare da una coraggiosa tela già nella collezione Hercolani con Sansone cieco e incatenato che fa girare la macina. Di Carlo Cignani si trova l’Allegoria della Carità, anch’essa già nella collezione Hercolani, e del suo allievo Marcantonio Franceschini una Maddalena eseguita nel 1717 per il conte Leone Leoni di Piacenza. È infine presente un raro dipinto giovanile di Felice Giani, Mosé salvato dalle acque del Nilo e affidato alla madre.

Chiude il percorso l’exodus Tra Sette e Ottocento. Due dipinti emblematici: vengono presentati il modelletto di Pelagio Palagi con Isabella d’Aragona chiede protezione a Carlo VIII in visita al duca morente, legato alla grande tela ora nel Museo civico di Lodi con la quale l’artista prese parte all’esposizione di Brera nel 1822 e un dipinto di Jacopo Alessandro Calvi, San Francesco implora la protezione della Madonna sui pellegrini. Quest’ultima opera è stata donata in occasione della mostra da Michelangelo Poletti alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Il dipinto, acquisito lo scorso anno in un’asta viennese, costituisce il modello preparatorio per una grande tela destinata alla chiesa della compagnia bolognese di Santa Maria delle Laudi, ora nella chiesa di Santa Maria della Vita di Bologna.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Bologna University Press, da un calendario di appuntamenti collaterali dedicati all’esposizione e da un ricco programma di attività educative di approfondimento per il pubblico adulto, per le famiglie e le scuole.

Informazioni sulla mostra

La Quadreria del Castello.
Pittura emiliana nella Collezione di Michelangelo Poletti

a cura di Angelo Mazza

Sede
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni (via Manzoni, 2 – Bologna)

Periodo di apertura
7 aprile – 24 luglio 2022

Orari di apertura
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica: ore 10-19
ultimo ingresso ore 18
lunedì chiuso

Ulteriori dettagli, aperture straordinarie e biglietti sul sito di Genus Bononiae.