Il 30 novembre riapre Palazzo Pepoli e diventa luogo di incontro dei saperi

Dal 30 novembre oltre al Museo della Storia di Bologna, al via un palinsesto di iniziative per cittadini e visitatori con visite guidate, concerti, spettacoli, cicli di conferenze e tanto altro per arricchire l’offerta culturale della città

Tutto pronto per la riapertura di Palazzo Pepoli. Il taglio del nastro è in programma sabato 30 novembre alle 12 alla presenza di Matteo Lepore, Sindaco di Bologna; Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Daniele Ravaglia, Presidente della Fondazione Bologna Welcome.

Palazzo Pepoli torna in una nuova veste grazie alla collaborazione tra il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna che ha concesso questo sito museale per consentire un arricchimento del circuito culturale cittadino con la prospettiva di nuove valorizzazioni anche sul futuro Museo Morandi. Oltre al percorso espositivo del Museo della Storia di Bologna promosso e realizzato nel tempo dalla Fondazione, apre un vero e proprio spazio culturale dedicato alla storia di Bologna nelle sue diverse espressioni, intesa come qualcosa di presente e fecondo nel sapere e nel saper fare dell’oggi e del futuro. Un luogo dove la memoria del passato, oltre a essere conservata e divulgata, viene mantenuta viva e vitale grazie a un ricco programma di iniziative rivolte a cittadini e visitatori, organizzate in collaborazione con le diverse realtà del territorio.

La riapertura dell’esposizione che racconta la storia di Bologna dalla Felsina etrusca fino ai nostri giorni completa il sistema museale cittadino, ma vuole segnare anche l’avvio di un nuovo progetto culturale condiviso che presenta un format articolato in cui all’interno di Palazzo Pepoli convergeranno voci, visioni ed esperienze, felice espressione del ricchissimo tessuto culturale bolognese.

La storia della città sarà lo spunto per riflettere sul presente e punto di partenza per immaginare i possibili scenari futuri della città, con un ciclo di conferenze e incontri curati da Roberto Grandi. Inoltre seminari, laboratori, momenti musicali, approfondimenti tematici sulla cultura popolare organizzati dalle principali realtà della città, reading e talk prenderanno vita sia nella suggestiva Sala della Cultura al primo piano dell’edificio sia nell’accogliente Piazza coperta al piano terra, con entrata a ingresso libero, dove sarà aperto al pubblico anche un confortevole punto ristoro.

Con questa nuova configurazione il polo museale di Palazzo Pepoli Vecchio si consolida come un punto di riferimento per la vita culturale bolognese, nonché come imperdibile tappa di ogni itinerario turistico grazie alla peculiare natura delle collezioni del museo, indissolubilmente legate a qualsiasi punto di interesse della città. In virtù di questo, per permettere ai turisti di avere così una panoramica quanto più possibile completa dell’offerta culturale cittadina, il biglietto di ingresso al Museo della Storia di Bologna sarà proposto anche in combinazione, a un prezzo speciale, con altre esperienze turistiche, come ad esempio il tour a piedi Discover Bologna e la Torre dell’Orologio.

In questa nuova veste di hub culturale, Palazzo Pepoli Vecchio si dota di canali di comunicazione online dedicati che ne raccontano le diverse sfaccettature: contestualmente all’inaugurazione, verranno infatti lanciati il nuovo sito web (www.palazzopepoli.it) e i canali Facebook, Instagram e LinkedIn.

Orari

Palazzo Pepoli è aperto da mercoledì a lunedì.

Lunedì, mercoledì e giovedì apertura dalle 10 alle 19.

Venerdì, sabato e domenica apertura dalle 11 alle 20.

Nel mese di dicembre il bar sarà aperto il venerdì, sabato e domenica.

Il programma del primo fine settimana di apertura

Sabato 30 novembre

Nella giornata di apertura il Museo è aperto a tutti con ingresso libero e gratuito, dalle ore 12 per l’intera giornata, fino a esaurimento capienza.

ore 12 Taglio del nastro e apertura porte

ore 15 e ore 16 Visite guidate al Museo (partecipazione prenotazione obbligatoria sul sito www.palazzopepoli.it a partire da martedì 26 novembre)

ore 17 Franco Farinelli, Mesopolis – Bologna città di frontiera, primo appuntamento del ciclo di incontri dedicati alla storia della città a cura di Roberto Grandi (Sala della Cultura, ingresso libero con prenotazione sul sito www.palazzopepoli.it a partire da martedì 26 novembre)

Domenica 1 dicembre

Ingresso al Museo a pagamento.

ore 11 Visita guidata al Museo e ore 12 Concerto inaugurale dell’Orchestra Filarmonica del Teatro Comunale (Sala della Cultura, prenotazione obbligatoria sul sito www.palazzopepoli.it a partire da martedì 26 novembre)

ore 14, ore 15 e ore 16 Visite guidate al Museo (prenotazione obbligatoria sul sito www.palazzopepoli.it a partire da martedì 26 novembre)

ore 17 Il dialetto bolognese, dialogo tra Andrea Mingardi e Roberto Serra, primo appuntamento del ciclo di incontri dedicati alla cultura popolare bolognese (Piazza Coperta – ingresso libero con prenotazione sul sito www.palazzopepoli.it a partire da martedì 26 novembre)

A Casa Saraceni la mostra “I pittori di Francesco Arcangeli”

I pittori di Francesco Arcangeli nelle donazioni di Rosalba alle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

Nella ricorrenza dei cinquant’anni dalla scomparsa di Francesco Arcangeli (1915-1974) – il maggiore critico d’arte bolognese del Novecento, allievo di Roberto Longhi, docente universitario e direttore della Galleria Comunale d’Arte moderna, attivo tanto nel campo dell’arte antica quanto nel contemporaneo – si espongono un’ottantina di dipinti della sua collezione che furono donati alle Collezioni d’arte della Fondazione dalla sorella Bianca Rosa, in arte “Rosalba”.

Sono opere di artisti apprezzati da Francesco Arcangeli e da lui presentati nelle diverse mostre, molti dei quali formatisi nell’Accademia di Belle Arti di Bologna; in particolare gli esponenti dell’Ultimo naturalismo, edizione bolognese dell’Informale, a dimostrazione della vitalità della cultura figurativa cittadina tradizionalmente identificata nell’esclusiva figura di Giorgio Morandi: artisti quali Vasco Bendini, Aldo Borgonzoni, Maurizio Bottarelli, Giovanni Ciangottini, Carlo Corsi, Pompilio Mandelli, Luciano Minguzzi, Ennio Morlotti, Maria Luisa Petroni, Giovanni Poggeschi e Sergio Vacchi.

L’esposizione delle loro opere è accompagnata dalla selezione di brani critici di Francesco Arcangeli e dal documentario Le Notti di Rosalba, vincitore del Premio Migliore Biografia d’Artista della 26esima edizione dell’AsoloArtFilmFestival nel 2007.

I pittori di Francesco Arcangeli nelle donazioni di Rosalba alle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

A cura di Angelo Mazza

Sede
Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna)

Inaugurazione
26 settembre 2024 ore 15

Periodo di apertura
26 settembre – 1 dicembre 2024

Orari di apertura
Martedì-venerdì ore 15-18
Sabato, domenica ore 10-18
Festivi (4 ottobre, 1 novembre) ore 10-18
Lunedì chiuso

Aperture straordinarie e visita guidata in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024

  • sabato 28 settembre ore 10-23 apertura straordinaria
  • sabato 28 settembre, ore 18, visita guidata alla mostra (senza prenotazione)
  • domenica 29 settembre ore 10-19 apertura straordinaria

Aperture straordinarie e visite guidate in occasione del festival è cultura! 2024

  • sabato 5 e 12 ottobre ore 10-19 aperture straordinarie
  • sabato 5 ottobre, ore 10.30 e 16, visite guidate (senza prenotazione) a Casa Saraceni, ritenuto uno degli edifici più interessanti del Rinascimento bolognese tra XV e XVI secolo, e introduzione alla mostra con il curatore Angelo Mazza, Conservatore delle Raccolte d’Arte della Fondazione

Ingresso libero

A Palazzo Fava la mostra “Ai Weiwei. Who am I?”

La mostra

Ai Weiwei, artista cinese da sempre impegnato nella difesa dei diritti umani, si presenta a Bologna con la sua prima personale: Ai Weiwei. Who am I?.

Promossa da Fondazione Carisbo nell’ambito del progetto culturale Genus Bononiae e prodotta da Opera Laboratori in collaborazione con Galleria Continua, l’esposizione è curata da Arturo Galansino. Come indica il titolo, ispirato da una conversazione dell’artista con l’intelligenza artificiale, la mostra a Palazzo Fava presenta l’artista e il suo universo creativo, in una tensione continua tra tradizione e sperimentazione, conservazione e distruzione. L’impegno e la costante ricerca della verità da parte di Ai Weiwei, che l’ha portato ad essere un perseguitato politico, combinati alla sua capacità di utilizzare una vasta gamma di media per esprimere idee complesse e provocatorie, rende questa mostra un evento fondamentale nel panorama artistico contemporaneo.

Sede

Palazzo Fava
via Manzoni, 2 – Bologna

Periodo di apertura

21 settembre 2024 – 4 maggio 2025

Orari di apertura

martedì-domenica, ore 10-19 (ultimo ingresso ore 18)

Info e prenotazioni

+39 055 2989818 | prenotazioni@operalaboratori.com

Biglietti

  • Intero € 14
  • Ridotto € 10
    75 anni compiuti (con documento); appartenenti alle forze dell’ordine; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti); abbonati annuali Tper; un accompagnatore per disabile; Card Cultura; Bologna Welcome Card; gruppi – prenotazione obbligatoria min 10 max 25 px; biglietto altra sede Genus Bononiae; bambini dai 6 agli 11 anni e ragazzi dai 12 ai 18 anni; scuole – prenotazione obbligatoria min 10 max 25 pax
  • Ridotto speciale € 7
    studenti universitari fino a 26 anni muniti di tesserino solo il martedì
  • Omaggio
    Bambini fino a 5 anni; accompagnatori gruppi (1 ogni gruppo); disabili; possessori Membership Card Genus Bononiae; guide con tesserino; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) in servizio previa richiesta di accredito da parte della Redazione all’indirizzo esposizioni@genusbononiae.it; Soci ICOM
  • Diritti di prenotazione e prevendita: tariffe gruppi e singoli € 1 per persona

L’1 ottobre ad Argelato inaugura il ristorante sociale Borgo Digani

Il ristorante sociale e l’inclusione lavorativa di “Insieme per il lavoro”

A distanza di dieci mesi dall’inaugurazione del complesso immobiliare multiservizi e accoglienza, Borgo Digani raggiunge un ulteriore traguardo previsto dal progetto nelle sue componenti più sperimentali e innovative: l’apertura del ristorante sociale nel caseggiato ex fienile.

Martedì 1 ottobre 2024 in via Sant’Antonio 5 ad Argelato (frazione Casadio) si terrà il taglio del nastro, dalle ore 16.30, per festeggiare inoltre l’avvio del primo progetto di inclusione lavorativa attivato grazie al contributo di “Insieme per il lavoro”, un progetto che vede impegnate in sinergia Fondazione San Petronio, FOMAL e Città metropolitana di Bologna, unite per dare opportunità di formazione, stage e lavoro a persone in situazioni di fragilità. All’interno di Borgo Digani tale sostegno ha permesso di avviare 9 esperienze per persone ospiti della comunità, gestita dalla cooperativa sociale La Venenta. Il percorso che prevede 76 ore di formazione, 3 mesi di stage nei settori ristorazione, manutenzione del verde e pulizie, garantirà l’avvio di 6 contratti di lavoro e permetterà a 6 persone di fare un importante passo verso l’autonomia socioeconomica.

Per un sistema di welfare generativo

Insieme alla sala eventi polifunzionale nell’ex fienile, l’obiettivo del ristorante sociale è quello di realizzare nel concreto azioni di sussidiarietà circolare e dare evidenza di un sistema di welfare generativo, richiamando l’attenzione sull’impegno in ogni azione e decisione a sentire la responsabilità delle ricadute non soltanto immediate, bensì future. Generare valore e impatto sociale, anche a media e lunga scadenza, è un tema prioritario all’interno del ristorante sociale Borgo Digani, che si propone come esperienza in grado di abbinare alla degustazione del cibo e dei vini, anche quella della solidarietà e dell’integrazione tra mondi ed esperienze di persone e realtà imprenditoriali apparentemente distanti, e che nel ristorante sociale possono incontrarsi e ri-conoscersi.

Trame Lab, laboratorio artigianale tessile

La possibilità di riconoscersi nell’apprezzare buon cibo e, al tempo stesso, nell’accogliere l’ideale di inclusione e integrazione dei progetti sociali che si vedono realizzati nell’ambiente circostante. Il tovagliame preparato dal laboratorio artigianale tessile Trame Lab di coop La Venenta, racconta la storia di donne e madri, ospiti delle comunità residenziali gestite dalla cooperativa, che hanno l’opportunità di fare formazioni, tirocini ed esperienza lavorative in ambito tessile. Oppure riconoscersi nel donare un vecchio paio di jeans e ricevere in omaggio un calice di vino, per poi tornare al ristorante e constatare che quel paio di jeans è diventato ad esempio un grembiule da lavoro, o una borsa che incarta la bottiglia di vino acquistata per un regalo. Tutti i tessuti utilizzati dal laboratorio sono infatti donati e riciclati per realizzare i quadri, i pannelli e i complementi che arredano il ristorante. Ogni creazione, realizzata nel centro socio occupazionale o nel laboratorio artigianale tessile, racconta così una storia e solleva significati su cui riflettere, mentre ci si intrattiene con amici e familiari.

La sussidiarietà circolare di Borgo Digani

Borgo Digani è sin dall’inaugurazione dello scorso dicembre luogo in cui si realizza una sussidiarietà circolare, grazie al supporto di Pascucci Caffè sia negli allestimenti del ristorante sia nell’avviare collaborazioni con il laboratorio artigianale tessile, per la realizzazione di grembiuli ideati ad hoc per la catena Pascucci. Nei mesi seguenti, si è concretizzato l’impegno di altre imprese profit del settore ristorazione e l’inaugurazione del ristorante sociale rinnova un forte segnale di concretezza e modellizzazione di un sistema di welfare che vede il Terzo settore, le istituzioni e il mondo profit, come rete e in sinergia, al fine di promuovere benessere nel territorio e per le persone, ponendo l’accento su quei legami autentici che rappresentano il valore più grande e alimentano la speranza di una qualità di vita e di relazione realmente generativa.

Per ulteriori informazioni, contatti e prenotazioni visita il sito www.borgodigani.it

A Casa Saraceni la mostra “Per un’idea del colore” in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna per Opentour 2024

Per un’idea del colore

Francesca Bruzzaniti, Changchang Xu, Michele Cotelli, Gloria Franzin, Federico Grilli, Sofia degli Esposti, Francesco Levoni, Naiyuan Liu, Emma Masut, Chiara Niccoli, Sabrina Oliviero, Elettra Paionni, Anita Poidomani, Giovanni Pozzobon, Alice Ricci, Francesca Rinaldi, Dionysis Saraji, Lucia Spadotto, Wu Jilan

La mostra collettiva Per un’idea del colore rappresenta il culmine del percorso didattico intrapreso dagli studenti del biennio specialistico di Arti Visive del docente Luca Caccioni.

Le opere in mostra sono il risultato di un programma fondato su attività seminariali, riflessioni, confronti e sperimentazioni che, nel corso dell’anno, ha attraversato un vasto panorama di tematiche, metodologie e linguaggi legati alla pittura e alle arti contemporanee.

Il colore diventa in questo senso uno strumento ricorrente e costante, dal potere evocativo ed espressivo, comune alle diverse “opere-esercizio” prodotte, installate in aula e discusse collettivamente durante l’anno, promuovendo un dialogo critico e un confronto attivo volto a valorizzare le personali identità artistiche degli studenti.

Per un’idea del colore è la testimonianza visiva di un itinerario in divenire: un amalgama eterogeneo di pratiche, idee e pensieri guidato dal desiderio, dalla necessità e dall’intuizione.

Opentour 2024 – Art is coming out

Dal 18 al 23 giugno, l’Accademia di Belle Arti di Bologna festeggia la decima edizione di Opentour, curata, per il terzo anno consecutivo, da Carmen Lorenzetti e Giuseppe Lufrano.

Martedì 18 giugno dalle ore 10.00 alle 18.30 si aprono le porte della storica istituzione bolognese e della sua nuova sede di via del Guasto, con Openshow, poliedrica fucina della creatività che si articola in un ampio percorso espositivo – quest’anno esteso anche ad alcuni spazi esterni – con opere di oltre 600 studentesse e studenti dei Dipartimenti di Arti Visive e di Progettazione e arti applicate, e visite guidate a cura del Dipartimento di Comunicazione e didattica dell’arte.

Giovedì 20 giugno dalle ore 15.00 alle 23.00, tra le strade e le piazze della città, inaugura il grande evento diffuso Giovani talenti in galleria, organizzato dall’Accademia di Belle Arti con la collaborazione dell’Associazione Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Confcommercio Ascom Bologna: 28 tra gallerie e spazi privati, ognuno dei quali proporrà una mostra specifica, con protagoniste assolute, le opere di studentesse e studenti dei Bienni e dell’ultimo anno dei Trienni.

>>> mappa online

>>> programma completo

Opentour fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.

Art Up 2024

Sabato 22 giugno alle ore 18, all’interno della Corte del Terribilia, l’Accademia di Belle Arti di Bologna ospiterà Art Up 2024, il riconoscimento ideato nel 2018 da Fondazione Zucchelli per promuovere i giovani talenti dell’arte, realizzato in collaborazione con l’Accademia e l’Associazione delle Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea di Bologna Confcommercio Ascom Bologna.

Alla sua sesta edizione, il premio è realizzato con il sostegno economico di Fondazione Carisbo, di Banca di Bologna e della Collezione Falconi Leidi, e trova spazio nell’ambito di Opentour, la manifestazione organizzata dall’Accademia al termine di ogni anno accademico per far conoscere al pubblico i lavori realizzati da studentesse e studenti.

La giuria presieduta anche quest’anno da Lorenzo Balbi, Direttore Artistico del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, e composta dalla curatrice, storica e critica d’arte Eva Brioschi e dal collezionista e Direttore operativo di Arte Fiera Enea Righi, avrà il compito di vagliare i 125 lavori di arte contemporanea in concorso, presentati in occasione di Opentour all’interno della sezione Giovani talenti in galleria in 24 gallerie e spazi espositivi differenti.

Le due opere vincitrici del ‘Premio dei Collezionisti’ e del ‘Premio per la Grafica/Illustrazione’, finanziati dalla Fondazione Carisbo, entreranno a far parte delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione.

Per un’idea del colore

Mostra a cura del Prof. Luca Caccioni
con la collaborazione di Olivia Teglia e Luca Campestri

promossa da
Fondazione Carisbo
Accademia di Belle Arti di Bologna

Sede
Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna)

Inaugurazione
giovedì 20 giugno ore 15-23

Periodo di apertura
Dal 21 giugno al 28 luglio 2024

Orari di apertura
martedì-venerdì ore 15-18
sabato, domenica ore 10-18
lunedì chiuso

Ingresso libero

A Casa Saraceni la mostra “Amintore Fanfani pittore. Uno stile ancora attuale”

A Casa Saraceni la mostra promossa in collaborazione con il Comitato per le Celebrazioni nel 25° anniversario della morte del Senatore Amintore Fanfani

Inaugura venerdì 10 maggio alle ore 17, nelle sale espositive di Casa Saraceni, sede della Fondazione, la mostra promossa in collaborazione con il Comitato per le Celebrazioni nel 25° anniversario della morte del Senatore Amintore Fanfani.

Intervengono:

Patrizia Pasini
Presidente Fondazione Carisbo

Pier Ferdinando Casini
Senatore della Repubblica


Saranno inoltre presenti:

Massimo Bugani
Assessore all’Innovazione Digitale Comune di Bologna

Fiorenzo Silvestri
Studioso d’arte e collezionista

Franco Ciavattini
Presidente associazione Kairos

Liletta Fornasari 
Curatrice della mostra

Amintore Fanfani (Pieve Santo Stefano, 1908 – Roma, 1999)

Nel 1987 Carlo Ludovico Ragghianti, a proposito di Amintore Fanfani pittore, scrisse che costui dimostrava una vocazione sincera e che lavorava con convinzione e con coerenza. Ragghianti aveva conosciuto Fanfani quando ancora era molto giovane e, tracciandone in modo mirabile il profilo dell’artista, sottolineò come la “sua bene nota perspicacia” non gli consentisse “di prendere per oro colato apprezzamenti ed elogi”. Non essere oggi condizionati da eventuali forme di ossequio dettato dai ruoli istituzionali che Fanfani ha ricoperto, ma al contrario essere liberi di fare una lettura distaccata nella consapevolezza del valore della sua personalità, permette di esaminare il suo operato artistico alla luce della sua reale capacità.

È inevitabile verificare come il comune denominatore delle numerose fasi, che la sua arte ha attraversato, sia sempre stato il desiderio di sperimentare, creando uno stile eclettico e mutevole fondato sulla continua evoluzione delle sue ricerche. Partendo dall’uomo di cultura, che ha sempre dimostrato di essere, Fanfani non è stato un artista dilettante e non dipingeva per hobby, ma per l’esigenza di “fare qualcosa di necessario”. La caratteristica fondamentale dei suoi dipinti è quella di essere in ogni caso espressione di un’indagine interiore, che porta alla contemplazione del reale in immagini “aderenti” all’oggettività.

Affrontata con serio rigore, la pittura per Fanfani, che ha sempre distinto in se stesso l’artista dal politico, è il risultato di una ricerca iniziata da ragazzo in ambiente familiare. Dal figurativo iniziale all’astrazione degli ultimi anni, attraversando la fase dello spazialismo per arrivare alle prove definibili evocative e molto prossime al simbolismo. In quest’ultime, a partire dagli anni Settanta egli si avvale di simboli surreali attinti da un inconscio remoto e “bloccati nel loro attimo sorgivo”.

Grazie alla disponibilità di Fiorenzo Silvestri, cultore d’arte e appassionato collezionista di opere fanfaniane, e della famiglia Fanfani, è stato possibile creare un percorso dagli esordi fino agli anni Novanta, evidenziando tappe fondamentali, come il soggiorno a New York nel 1965.

A questa esperienza seguirono nuove sperimentazioni che hanno avuto seguito anche negli anni successivi. New York provocò nel pensiero e nella formulazione artistica di Fanfani la percezione di una “forma pura”, che poi non ha più abbandonato.

Fanfani è stato protagonista di mostre importanti tra il 1970 e il 1975 (Firenze, presso la Galleria Gradiva e Galleria Michaud, Roma presso Editalia, Beirut, Livorno e Firenze di nuovo presso la Galleria Pananti). Dopo il 1977 molte altre furono le mostre personali, dal Petit Palais di Ginevra, alla Galerie GZ di Berlino, alla Stadtgalerie di Vienna, a Lubiana, dove partecipa alla XII Biennale d’Arte Grafica, alla Galleria Il Traghetto di Venezia, a Caracas presso il Museo di Arte Moderna e a Los Angeles nel 1981 presso la Gregg Juarez Gallery.

In occasione del 750° anniversario della morte di San Francesco prese parte alla celebre collettiva organizzata ad Assisi. Numerose furono anche le mostre collettive che lo videro coinvolto, anche all’estero. A partire dal 1975 per Fanfani ebbe inizio una fase diversa, dovuta ad un nuovo soggiorno in Estremo Oriente, tra Cina e Giappone, che ha lasciato segni importanti nei suoi dipinti.

Liletta Fornasari
Curatrice della mostra

Informazioni sulla mostra

Amintore Fanfani pittore. Uno stile ancora attuale

A cura di Liletta Fornasari

Sede
Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna)

Inaugurazione
10 maggio 2024 ore 17

Periodo di apertura
11 maggio – 16 giugno 2024

Orari di apertura
Martedì-venerdì ore 15-18
Sabato, domenica e festivi ore 10-18
Lunedì chiuso

Aperture straordinarie
Sabato 18 maggio in occasione della Notte Europea dei Musei, ore 10-24

Ingresso libero

A Casa Saraceni la mostra “Francesco Giuliari. Immagini all’acquaforte”

A Casa Saraceni la nuova mostra nata dalla donazione alla Fondazione Carisbo di 24 dipinti e 45 incisioni da parte di Laura Coppi Giuliari

Aperta al pubblico dal 20 dicembre, nelle sale espositive di Casa Saraceni, sede della Fondazione Carisbo (via Farini 15, Bologna), la nuova mostra che trae origine dalla generosa donazione alla Fondazione di 24 dipinti e 45 incisioni di Francesco Giuliari da parte della moglie Laura Coppi Giuliari.

A distanza di oltre un anno dalla mostra Francesco Giuliari “Le cose non stanno che a ricordare” promossa dalla Fondazione nel 2022, questa che inaugura – Francesco Giuliari. Immagini all’acquaforte –, completa il progetto espositivo su una donazione motivata dai forti legami dell’artista con la città di Bologna, dove questi ha abitato a lungo e dove ha frequentato il Dams laureandosi nell’anno accademico 1975-76. Al catalogo a stampa sul complesso della donazione si aggiunge ora un secondo catalogo che documenta l’intera produzione incisoria dell’artista.

La mostra Francesco Giuliari. Immagini all’acquaforte

Francesco Giuliari si dedicò alla pittura e all’incisione. Artista colto e riflessivo, dialoga con il passato e attualizza modelli della tradizione. La grande tela dal titolo Natura morta con rivisitazione, da tempo esposta in una vetrina del portico di Casa Saraceni, colpisce per la moderna interpretazione della celebre Visitazione di Jacopo Pontormo, testo emblematico del Manierismo cinquecentesco. Il forte impatto iconico, la brillantezza dei colori, la nitida spazialità geometrica e la gestualità sospesa esercitano sul passante un’attrazione suggestiva, trattenendone lo sguardo.

Il corpus delle sue acqueforti si compone di poco più di centocinquanta opere eseguite nell’arco di tre decenni, dal 1975 al 2004. A queste si aggiunge una produzione ‘minore’ composta da ex libris, biglietti augurali e altri lavori d’occasione.

Le prime acqueforti presentano vedute di paese poeticamente silenziose e disabitate, regolate da un occhio prospettico che, nelle privilegiate visioni dei corsi di fiumi e delle superfici d’acqua, insiste sugli esiti del rispecchiamento e delle immagini doppie. In altre invece il sentimento della natura si sofferma sugli effetti luminosi dei tetti innevati, geometricamente ordinati. Il segno si infittisce in densi chiaroscuri, a volte con rinvii morandiani che modulano magistralmente la luce, dal bagliore alle ombre fonde.

Alla visione lirica e semplificata della natura succedono, a partire dal 1978-80, invenzioni più complesse in cui prendono il sopravvento vedute di interni con descrizioni analitiche di oggetti ordinati entro scaffali. In quelle griglie si incasellano, quasi ossessivamente, orologi, libri, chiavi, specchi, carte, animali in miniatura, scatole, giochi d’infanzia e altri oggetti di valenza simbolica dal suggestivo potere evocativo, alla cui decifrazione concorrono le iscrizioni; segno di una cultura letteraria e storico-artistica alquanto vasta.

Nello stesso tempo, così come nella pittura, la figura diviene protagonista. Il segno impeccabile dà luogo a serie memorabili, come quelle dedicate alle vedute di Verona o ai luoghi caratteristici di Bologna dietro un proscenio di oggetti allineati, oppure quella delle Professioni dove il protagonista è immerso tra allegorie e simboli di enigmatica interpretazione.

Francesco Giuliari (Verona, 1929 – Forlì, 2010)

Francesco Giuliari nasce a Verona nel 1929. Frequenta il collegio dei Salesiani e, ottenuta la maturità classica, parte come volontario nell’esercito per la Somalia. La guerra è da poco finita e presso il Protettorato italiano, insieme ad una banda di dubat, pattuglia gli ancora fragili confini somali. Rimane in Africa una decina d’anni, dove ha disegnato moltissimo; ma nulla è rimasto.

Al ritorno a Verona si iscrive al Liceo Artistico e frequenta lo studio del pittore Dino Lanaro. Apprende contemporaneamente la tecnica dell’incisione all’acquaforte. Ottiene la cattedra al Liceo Artistico e poi all’Accademia di Belle Arti ‘Cignaroli’ dove insegna per oltre vent’anni Storia dell’arte e tecniche pittoriche.

Nel 1971 torna studente: si iscrive al Dams appena fondato e si trasferisce a Bologna. Si laurea nel 1976 con una tesi sulla pittura caravaggesca a Verona condotta sotto la guida del professor Pier Giovanni Castagnoli. È un periodo felice, durante il quale mette a punto il linguaggio che caratterizza il suo stile pittorico. Estraneo al circuito ufficiale del mercato, dipinge ritratti e nature morte, disseminati di enigmi da decodificare, ricordi personali, citazioni e allusioni.

È socio fondatore dell’AIER, Associazione Incisori Emiliano Romagnoli (oggi ALI). Le sue opere nascono da una lunga gestazione, un periodo di riflessioni, letture e approfondimenti. L’esecuzione invece è rapida, realizzata di getto, senza un disegno preparatorio.

Nel 2001 si trasferisce a Forlì. Qui continua a dipingere e incidere fino al 2008 quando una malattia agli occhi lo conduce progressivamente alla cecità. “Post caecitatem” sono infatti sottoscritti i suoi ultimi lavori. Impossibilitato a dipingere si dedica alla poesia. Non amava le biografie, ricorda la moglie. A chi gliele chiedeva era solito rispondere con la poesia di un’amica, Daria Menicanti, che invita il lettore a non indugiare sui fatti privati, ma ad osservare le opere. Muore nel 2010.

Informazioni sulla mostra

Francesco Giuliari. Immagini all’acquaforte

A cura di Angelo Mazza
con la collaborazione di Benedetta Basevi e Mirko Nottoli

Sede
Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna)

Inaugurazione
20 dicembre 2023 ore 15

Periodo di apertura
20 dicembre 2023 – 1 aprile 2024

Orari di apertura
Martedì-venerdì ore 15-18
Sabato, domenica ore 10-18
Festivi (25, 26 dicembre 2023; 1, 6 gennaio, 31 marzo, 1 aprile 2024) ore 10-18
Lunedì chiuso

Aperture straordinarie nell’ambito di ART CITY Bologna 2024 in occasione di ARTEFIERA
1, 2 e 4 febbraio ore 10-19
3 febbraio ART CITY White Night ore 10-23

Ingresso libero

La Collezione Marino Marini alla Rocchetta Mattei. Presentazione del nuovo allestimento

Verrà presentata mercoledì 20 settembre 2023 alle ore 18, presso la Sala dei Novanta alla Rocchetta Mattei, la nuova selezione di strumenti della Collezione Marini che vengono esposti, con il benestare della Soprintendenza, nelle sale più idonee ad ospitarli quali parte integrante del percorso di visita alla Rocchetta. Ai saluti delle autorità farà seguito un intermezzo musicale a cura di AMMI – Associazione Musica Meccanica Italiana, prima di svelare al pubblico il nuovo allestimento.

L’evento è ad ingresso gratuito previa prenotazione all’indirizzo e-mail rocchettamattei@comune.grizzanamorandi.bo.it e fino ad esaurimento posti disponibili.

È dall’autunno 2019 che il percorso museale all’interno dell’eclettico castello, frutto del genio del conte Cesare Mattei, offre ai numerosissimi visitatori la possibilità di conoscere e ammirare diversi strumenti musicali meccanici, di notevole valore, appartenenti alla Collezione Marino Marini di proprietà della Fondazione Carisbo. Il grande interesse suscitato dalla Collezione ha incentivato l’introduzione di nuovi strumenti meccanici, per ampliare la visita al complesso monumentale con la creazione di un vero e proprio percorso musicale all’interno della Rocchetta, anch’essa di proprietà della Fondazione e gestita dal Comune di Grizzana Morandi, in sinergia con l’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese e la Città metropolitana di Bologna.

La Collezione Marini e gli strumenti in esposizione alla Rocchetta Mattei

La Collezione, raccolta dall’industriale romagnolo Marino Marini (1907-1985), affascina per la sua storia e la geniale meccanica che consentiva la produzione automatica del suono e la fruizione “popolare” di ogni tipo di musica, e risulta la più grande collezione italiana di strumenti automatici e una delle più grandi al mondo. Le peculiarità di questi splendidi oggetti fanno sì che essi vengano apprezzati non solo dal pubblico adulto, ma anche dai bambini, ai quali sono destinati laboratori didattici tematici molto apprezzati dalle scuole di ogni ordine e grado.

I nuovi strumenti esposti nel percorso di visita della Rocchetta Mattei:

  • Grammofono S.I.M.P. Costruito a Milano nel 1908. Il sistema di lettura del disco con due testine e la doppia tromba fu uno dei primi tentativi di ascolto stereofonico.
  • Organo Preston. Organo a canne costruito a Londra nei primi anni dell’Ottocento era utilizzato principalmente nelle chiese. Il funzionamento era con mantici, cilindro chiodato e manovella.
  • Fonografo Edison. Costruito negli USA dalla Edison negli ultimi anni dell’Ottocento, ebbe grande diffusione nel mondo. Curiosa ed elegante la tromba a collo di cigno. Funzionava con la musica impressa su cilindri e manovella.
  • Grammofono Fonotipia. Costruito a Milano nei primi anni del Novecento. Questo modello denominato ‘Junior’ per le sue ridotte dimensioni fu ideato per i più piccini appartenenti alle famiglie abbienti dell’epoca.
  • Autopiano Debain. Alexandere Debain brevettò nel 1850 un autopiano, un particolare tipo di pianoforte in grado di suonare sia tradizionalmente che in maniera automatica. Il funzionamento avveniva tramite la rotazione di una manovella che facendo avanzare delle ‘planchette’ (tavolette in legno con inseriti piccoli chiodi) azionava i tasti del pianoforte.
  • Piano Melodico. Questo elegante strumento era presente nelle regge, case di nobili e facoltosi dell’epoca. Uno similare, giunto ai giorni nostri è appartenuto alla Regina Margherita di Savoia. Il funzionamento è basato su un sistema di “lettura” a libri di cartone ripiegato con fori (diversamente dai piani a cilindro e dai pianoforti pneumatici), in cui ogni foro è una nota.

Gli strumenti già esposti:

  • Orchestrion Regina. Strumento di grande importanza che si presume unico al mondo prodotto dalla Regina Music Box Company, USA, 1910 circa. Era utilizzato sia nelle case nobili e abbienti sia in lussuosi ambienti pubblici e funzionava con l’inserimento di una moneta.
  • Grammofono a tromba. Stupendo grammofono con tromba in legno particolarmente adatto all’ascolto di musica operistica. Un potente motore a molla consente l’utilizzo di dischi 78 giri sino a cm. 30 di diametro. Rimarchevole la sua potenza sonora.
  • Grammofono Liberty. Grammofono in stile Liberty, unico esistente, particolarmente adatto all’ascolto di musiche della Belle Epoque. Pregiata la lavorazione lignea.
  • Organo portativo. Splendido portativo meccanico a spalla di scuola italiana costruito tra il 1850 e il 1860. Uno strumento similare era alla Reggia di Caserta alla Corte di Re Francesco II. La musica dello strumento è “impressa” in un cilindro rotante provvisto di tanti piccoli chiodi. Ogni chiodo è una nota. Al ruotare del cilindro tramite una manovella si aziona un mantice che invia aria a canne e ance.

A Casa Saraceni la mostra “Crogiolo” in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna per Opentour 2023

Crogiolo

Casa Saraceni ospita per Opentour 2023 alcuni studenti del Biennio Arti Visive – Pittura del Prof. Luca Caccioni e del Prof. Massimo Pulini

Carlotta Amanzi, Alessandro Aprile, Samuele Bartolini, Sisay Bozzola, Filippo Bolognini, Lucia Chiancone, Angelica Diacci, Daniele Latini, Francesco Levoni, Marco Mandorlini, Aleksandr Vladimirovich Nuss, Anna Orlandini, Martina Pozzobon, Uriel Schmid Téllez, Marco Sisto, Jonathan Soliman Awadalla, Ludovico Tartarotti, Gaia Terranova

L’idea di Crogiolo evoca un intruglio ribollente, un insieme eterogeneo di componenti organiche, erbe officinali e particelle di animali, ricette misteriose, pozioni magiche, che streghette vivaci e alchimisti barbuti creano per cambiare il corso delle cose ed aprire al cambiamento.

Ecco, l’artista è un po’ così: pieno di idee, che a volte mette in pratica, a volte no, lasciandole fluttuare e intravvedere.

E comunque, sempre, e soprattutto quando è giovane, quando ancora è forte il senso aurorale della scoperta, crea instancabilmente con un irresistibile senso di necessità e vede il mondo con occhi nuovi e così – diverso dal solito – ce lo presenta.

Questa mostra, che costituisce il risultato di un anno di lavoro degli studenti nell’Accademia di Belle Arti di Bologna, si presenta come un crogiolo di pratiche diverse, pensieri, idee ed esperienze maturate nel confronto tra gli studenti e tra loro e i professori.

Opentour 2023 – Art is coming out

Dal 20 al 25 giugno, l’Accademia di Belle Arti di Bologna presenta la nona edizione di Opentour, curata, per il secondo anno consecutivo, da Carmen Lorenzetti e Giuseppe Lufrano.

Martedì 20 giugno dalle ore 10.00 alle 18.30 si aprono le porte della storica istituzione bolognese con Openshow, poliedrica fucina della creatività che si articola in un ampio percorso espositivo con opere di oltre 400 studentesse e studenti dei Dipartimenti di Arti Visive e di Progettazione e arti applicate, visite guidate e progetti curatoriali a cura del Dipartimento di Comunicazione e didattica dell’arte.

Oltre le sue antiche mura, giovedì 22 giugno dalle ore 15.00 alle 23.00 tra le strade e le piazze della città, inaugura il grande evento diffuso Giovani talenti in galleria, organizzato dall’Accademia di Belle Arti con la collaborazione dell’Associazione Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Confcommercio Ascom Bologna: 28 tra gallerie e spazi privati, ognuno dei quali proporrà una mostra specifica: protagoniste assolute, le opere di studentesse e studenti dei corsi biennali specialistici e dell’ultimo anno dei corsi triennali.

>>> mappa online

>>> programma completo

Opentour fa parte di Bologna Estate 2023, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.

Art Up | Premio della Critica e dei Collezionisti

Sabato 24 giugno alle ore 18.30, all’interno della Corte del Terribilia dell’Accademia di Belle Arti, verrà assegnato Art Up 2023 | Premio della Critica, dei Collezionisti, degli Artisti e della Grafica/Illustrazione, ideato nel 2018 da Fondazione Zucchelli e realizzato con il sostegno economico di Banca di Bologna, di Fondazione Carisbo e della Collezione Falconi Leidi.

La giuria presieduta da Lorenzo Balbi, Direttore Artistico del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, avrà il compito di vagliare i lavori di arte contemporanea in concorso esposti in città e di assegnare quattro distinti premi. Le opere vincitrici saranno acquisite nelle importanti collezioni dei finanziatori.

Crogiolo

Informazioni sulla mostra

a cura di Carmen Lorenzetti e Giuseppe Lufrano
con la collaborazione di Cecilia Mascia

promossa da
Fondazione Carisbo
Accademia di Belle Arti di Bologna

Sede
Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna)

Inaugurazione
giovedì 22 giugno ore 15-23

Periodo di apertura
Dal 23 giugno al 30 luglio 2023

Orari di apertura
martedì-venerdì ore 15-18
sabato, domenica ore 10-18
lunedì chiuso

Ingresso libero

A Casa Saraceni la mostra “Epilogo, identità dissimili” in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna per Opentour 2022

Epilogo, identità dissimili

Alcuni studenti dal corso di Arti Visive del Prof. Luca Caccioni dell’Accademia di Belle Arti di Bologna per Opentour 2022

Vincenza Amato, Samuele Bartolini, Riccardo Belelli, Luca Campestri, Gabriele Ermini, Federico Falanga, Cecilia Grelli, Wu Jilan, Dagiimaa Khurtsbaatar, Francesco Levoni, Matteo Lisanti, Dario Molinaro, Jacopo Naccarato, Luisa Fernanda Villanova, Xinhan Yu, Xu Zheng

Epilogo, identità dissimili è una mostra costruita sul lavoro degli studenti iscritti al corso di Arti Visive.

Attraverso un percorso didattico basato su attività seminariali di energia, pensiero e produzione, gli studenti, nel corso del biennio specialistico, sono invitati a confrontarsi con una serie di tematiche, metodologie e linguaggi diversi.

Questi confronti producono risultati specifici sotto forma di piccole opere-esercizio, che installate in aula vengono discusse collettivamente.

A questa modalità di lavoro si affiancano una serie di colloqui individuali, nei quali si approfondiscono le pratiche personali e si sviluppa un pensiero critico e produttivo sulla ricerca dell’identità di ogni singolo.

La mostra raccoglie i lavori di 16 studenti dalle identità diverse e sempre più definite che, in occasione di Opentour 2022, scrivono un epilogo del loro percorso di studi.

Opentour 2022 – Art is coming out

Con l’ottava edizione di Opentour, l’Accademia di Belle Arti di Bologna esce dai propri spazi per mettere in mostra le opere delle sue studentesse e dei suoi studenti in gallerie e spazi espositivi della città da mercoledì 22 giugno a domenica 26 giugno 2022.

Giovedì 23 giugno dalle ore 15 alle 23 inaugurerà la grande mostra diffusa in collaborazione con l’Associazione Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Confcommercio Ascom Bologna. 29 tra gallerie, spazi no-profit e altri luoghi pubblici e privati della città ospiteranno le opere di studentesse e studenti in corso o diplomati negli ultimi due anni. Le esposizioni saranno visitabili anche nei giorni successivi, a seconda della disponibilità dei singoli spazi espositivi.

>>> mappa online

>>> programma completo di Opentour

Alla grande mostra diffusa – quest’anno ancora più estesa – che vedrà protagoniste le opere di studentesse e studenti, si aggiunge un denso programma di eventi che include anche il ciclo di appuntamenti di riparAzioni – Rielaborare ad arte, il progetto ideato dall’Accademia per il PON Metro 14-20, Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane, coordinato dal Comune di Bologna e finanziato dall’Unione Europea.

Il programma di iniziative di riparAzioni intende promuovere percorsi di welfare generativo con azioni finalizzate all’acquisizione di una coscienza critica e a una maggiore consapevolezza rispetto all’emarginazione sociale e alla risposte creative che l’arte con i suoi linguaggi può offrire.

>>> gli appuntamenti di riparAzioni

Opentour 2022 e riparAzioni fanno parte di Bologna Estate 2022, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.

Art Up | Premio della Critica e dei Collezionisti

Sabato 25 giugno alle ore 18.30, all’interno della Corte del Terribilia dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (Via Belle Arti, 54) verrà assegnato Art Up | Premio della Critica e dei Collezionisti, il riconoscimento ideato nel 2018 da Fondazione Zucchelli per promuovere i giovani talenti dell’arte, realizzato in collaborazione con l’Accademia e l’Associazione delle Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea di Bologna Confcommercio Ascom Bologna.

Giunto alla sua quarta edizione e realizzato con il sostegno economico di Banca di Bologna e di Fondazione Carisbo, il premio s’inserisce all’interno di Opentour, la manifestazione organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Bologna al termine di ogni anno accademico per far conoscere al pubblico le opere realizzate da studentesse e studenti, esposte da giovedì 23 giugno in 29 spazi privati e pubblici dell’arte, tra cui le gallerie d’arte contemporanea bolognesi.

La giuria presieduta anche quest’anno da Lorenzo Balbi, Direttore Artistico del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, e composta da Marta Papini, organizzatrice artistica della 59ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, e dalla collezionista, giornalista ed esperta in comunicazione Giovanna Pesci, avrà il compito di vagliare le opere di arte contemporanea in concorso – esposte in occasione di Opentour – e di assegnare due distinti premi: il Premio della Critica e il Premio dei Collezionisti, ognuno di importo pari a 2.000 euro, rispettivamente finanziati da Banca di Bologna e da Fondazione Carisbo e attribuiti a due opere che verranno acquisite nelle relative collezioni d’arte.

Informazioni sulla mostra

Epilogo, identità dissimili

a cura di Luca Caccioni
con la collaborazione di Mattia Pajè

promossa da
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Accademia di Belle Arti di Bologna

Sede
Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna)

Inaugurazione
giovedì 23 giugno ore 15-23

Periodo di apertura
Da giovedì 23 giugno a domenica 24 luglio 2022

Orari di apertura
martedì-venerdì ore 15-18
sabato, domenica ore 10-18
lunedì chiuso

Ingresso libero