A Palazzo Fava dal 14 novembre la mostra “Michelangelo e Bologna”

La mostra

Dal 14 novembre 2025 al 15 febbraio 2026 Palazzo Fava ospita Michelangelo e Bologna, una grande mostra che celebra i 550 anni dalla nascita di Michelangelo Buonarroti. L’esposizione, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, nell’ambito del progetto culturale Genus Bononiae, e prodotto da Opera Laboratori, è curata da Cristina Acidini, Presidente della Fondazione Casa Buonarroti e dell’Accademia delle Arti del Disegno, e Alessandro Cecchi, Direttore della Fondazione Casa Buonarroti.

Il percorso offre uno sguardo inedito sul rapporto tra Michelangelo e la città felsinea, con un’attenzione particolare ai soggiorni che segnarono la sua formazione e la sua carriera. Si parte da Firenze, con opere giovanili come la Madonna della Scala e preziosi disegni, per arrivare al 1494, quando il giovane scultore, rifugiatosi a Bologna dopo la cacciata dei Medici, riceve la commissione per l’Arca di San Domenico. Le statue di San Procolo, San Petronio e dell’Angelo reggicandelabro testimoniano la sua maturità precoce e l’impatto della scultura emiliana sul suo stile.

La mostra ricostruisce anche la Bologna dei Bentivoglio, vivace centro culturale tra Quattro e Cinquecento, e dedica un focus al secondo soggiorno dell’artista (1506-1508), quando Michelangelo fu chiamato da papa Giulio II a realizzare la colossale statua bronzea del pontefice per San Petronio, oggi perduta. Lettere, documenti e un disegno originale per la tomba di Giulio II completano il racconto. In esposizione anche opere di Ercole de’ Roberti, Francesco Francia, Lorenzo Costa e Amico Aspertini, per delineare il fertile contesto artistico dell’epoca.

Un programma di attività didattiche e due speciali “Affreschi musicali” – concerti organizzati in collaborazione con la Fondazione Musica Insieme – accompagneranno il progetto, che vuole restituire un inedito Michelangelo “poetico” e il suo dialogo con Bologna, crocevia fondamentale del Rinascimento.

Sede

Palazzo Fava
via Manzoni, 2 – Bologna

Periodo di apertura

14 novembre 2025 – 15 febbraio 2026

A Casa Saraceni la mostra PER LA “STORIA DI BOLOGNA”. Donazioni e acquisizioni d’arte (2017-2025)

La mostra

Viene esposta un’ampia selezione delle opere d’arte che hanno incrementato il patrimonio artistico della Fondazione dal 2017 ad oggi, frutto di donazioni da parte di privati cittadini e di acquisizioni. Si tratta di dipinti, sculture, disegni e incisioni che integrano le raccolte cui la Cassa di Risparmio in Bologna ha dato vita nell’arco di un secolo, poi passate alla Fondazione.

Delle acquisizioni fanno parte una tavoletta con il Matrimonio mistico di santa Caterina d’Alessandria del bolognese Biagio Pupini, esemplata su modelli raffaelleschi, e una tela con Suonatrice di liuto di Antonio Beccadelli, attivo nella seconda metà del Settecento; inoltre una raccolta di 178 bozzetti teatrali dello scenografo bolognese Giuseppe Badiali risalenti al quarto-quinto decennio dell’Ottocento.

Le donazioni sono prevalentemente costituite da opere del Novecento: tra queste 24 dipinti e oltre 50 incisioni di Francesco Giuliari, 70 opere di Ugo Guidi, 20 dipinti di Maria Petroni e circa 40 opere di Bruno Pulga, già oggetto di esposizioni personali.

PER LA “STORIA DI BOLOGNA”. Donazioni e acquisizioni d’arte della Fondazione Carisbo (2017-2025)

A cura di Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione

Sede
Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna)

Inaugurazione
19 settembre 2025 ore 15

Periodo di apertura
19 settembre – 30 novembre 2025

Orari di apertura
Martedì-venerdì ore 15-18
Sabato e domenica ore 10-18
Festivi (1 novembre) ore 10-18
Lunedì chiuso

Ingresso libero

Aperture straordinarie in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (27-28 settembre), in coordinamento con il Settore Musei Civici del Comune di Bologna e la Città metropolitana di Bologna:

  • sabato 27 settembre ore 10-23
  • domenica 28 settembre ore 10-19

Aperture straordinarie con visite guidate in occasione del Festival è cultura! (11-18 ottobre)

Per la terza edizione di è cultura!, il festival diffuso promosso da ABI (Associazione Bancaria Italiana) e da Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio), il Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione, Angelo Mazza, accompagnerà il pubblico in visita guidata alla mostra e nei diversi ambienti di Palazzo Saraceni, sede della Fondazione, illustrando le decorazioni murali e le più importanti opere d’arte alle pareti.

  • sabato 11 ottobre e sabato 18 ottobre, apertura ore 10-19, con visita guidata alla mostra alle ore 10.30 (senza prenotazione)
  • sabato 11 ottobre e sabato 18 ottobre, apertura mostra ore 10-19, con visita guidata visita al palazzo alle ore 16 (senza prenotazione).

Catalogo digitale
Edito da Sillabe

Aperture straordinarie della mostra PER LA “STORIA DI BOLOGNA” durante le Giornate Europee del Patrimonio

Anche la Fondazione insieme a numerosi musei, spazi espositivi e luoghi della cultura di Bologna e area metropolitana aderisce sabato 27 e domenica 28 settembre alle Giornate Europee del Patrimonio 2025, dopo la prima positiva sperimentazione avviata nel 2023, con una progettualità e una comunicazione condivise.

L’attività è realizzata con il coordinamento del Settore Musei Civici del Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna, in un’ottica di rafforzamento del sistema museale metropolitano e di integrazione tra le sue diverse articolazioni.

“Architetture: l’arte di costruire” è il tema italiano scelto per l’edizione 2025 della più estesa e partecipata manifestazione culturale in Europa, che dal 1999 viene organizzata congiuntamente dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione europea per celebrare la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale europeo, promuovendo al contempo il dialogo, l’inclusione e la cooperazione transfrontaliera.

Nell’occasione sarà aperta al pubblico in via straordinaria la mostra PER LA “STORIA DI BOLOGNA”. Donazioni e acquisizioni d’arte della Fondazione Carisbo (2017-2025) che espone un’ampia selezione delle opere d’arte che hanno incrementato il patrimonio artistico della Fondazione dal 2017 ad oggi, frutto di donazioni da parte di privati cittadini e di acquisizioni sul mercato antiquario. Si tratta di dipinti, sculture, disegni e incisioni che integrano le raccolte cui la Cassa di Risparmio in Bologna ha dato vita nell’arco di un secolo, poi passate alla Fondazione:

  • sabato 27 settembre ore 10-23 apertura straordinaria (ingresso libero)
  • domenica 28 settembre ore 10-19 apertura straordinaria (ingresso libero)

Il programma completo con tutte le sedi e istituzioni aderenti alle Giornate Europee del Patrimonio è consultabile sul sito della Città metropolitana di Bologna.

A Casa Saraceni per Opentour 2025 la mostra “Antropocentrie”

Opentour 2025 – Good Art Bad Character

Dal 24 al 29 giugno 2025, l’Accademia di Belle Arti di Bologna presenta l’undicesima edizione di OPENTOUR, l’annuale appuntamento diffuso in tutta la città con i giovani talenti dell’arte, articolato in due principali sezioni.

Martedì 24 giugno dalle ore 10 alle 18.30 si aprono le porte della storica istituzione bolognese con Openshow, un ampio e poliedrico percorso espositivo con opere di oltre 500 studentesse e studenti dei Dipartimenti di Arti Visive e di Progettazione e arti applicate, e visite guidate a cura del Dipartimento di Comunicazione e didattica dell’arte.

Openshow 
Accademia di Belle Arti di Bologna | via Belle Arti 54, Bologna
24-25 giugno e dal 30 giugno al 5 luglio, lunedì-venerdì h 10-18.30; sabato h 10-13.30
aperture straordinarie: 26 giugno h 10-23; 27 giugno h 10-20; 28 giugno h 10-24; 29 giugno h 10-13.30

Giovedì 26 giugno dalle ore 15 alle 23 contemporaneamente in 29 tra gallerie e spazi privati, inaugura la rassegna Giovani talenti in galleria, a cura di Carmen Lorenzetti e Giuseppe Lufrano, organizzata dall’Accademia di Belle Arti con la collaborazione dell’Associazione Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Confcommercio Ascom Bologna, con protagoniste assolute le opere di studentesse e studenti dei Bienni e dell’ultimo anno dei Trienni.

Giovani talenti in galleria
Evento diffuso nella città di Bologna
opening: 26 giugno, ore 15- 23; 27 e 28 giugno, ore 10-13; 15-19
Dal 30 giugno, con data di termine e orari secondo le disponibilità di ogni spazio espositivo

Sabato 28 giugno dalle ore 20 a mezzanotte, l’Accademia di Belle Arti di Bologna ospita la serata conclusiva di OPENTOUR dal titolo OPENPARTY.

OPENTOUR fa parte di Bologna Estate 2025, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.

Art Up 2025 di Fondazione Zucchelli

Venerdì 27 giugno 2025 alle ore 18, all’interno della Corte del Terribilia, l’Accademia di Belle Arti di Bologna ospiterà Art Up 2025, il riconoscimento ideato nel 2018 da Fondazione Zucchelli per promuovere i giovani talenti dell’arte, realizzato in collaborazione con l’Accademia e l’Associazione delle Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea di Bologna Confcommercio Ascom Bologna.

Alla sua settima edizione, il premio è realizzato con il sostegno economico di Fondazione Carisbo (Premio dei Collezionisti e Premio della Grafica/Illustrazione), di Banca di Bologna (Premio della Critica), della Collezione Falconi Leidi (Premio dei Collezionisti) e della Fondazione Lucio Saffaro (rapporto tra Arte e Scienza).

La giuria presieduta anche quest’anno da Lorenzo Balbi, Direttore Artistico del MAMbo – Museo di Arte Moderna di Bologna, presidente di AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e curatore, e composta da Davide Ferri, Direttore Artistico di Arte Fiera 2026, critico e curatore, e dalla collezionista Claudia Consolandi, presidente di ACACIA – Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, avrà il compito di vagliare i 115 lavori di arte contemporanea in concorso, presentati in occasione di OPENTOUR all’interno della sezione Giovani talenti in galleria in 26 gallerie e spazi espositivi differenti.

Le opere vincitrici saranno acquisite nelle relative collezioni d’arte dei finanziatori.

“Antropocentrie”

Carolina Alberghini, Emmanouela Bagkeri, Danila Dalmonte, Daniele Chabonkn Cinquerrui, Asia Galeati, Carolina Gelardi, Laura Kaamos, Sarah Lo Iacono, Eleni Kougioumoutzaki, Federico Marinelli, Emma Masut, Sofia Pedotti, Antonio Pio Paldino, Paolo Saputo, Dionysis Saraji, Jonathan Soliman Awadalla, Roberta Sorbo, Lucia Spadotto, Yunru Quan, Cristiano Zanini

“Antropocentrie” è una selezione di lavori degli allievi del biennio di arti visive del professor Luca Caccioni, il cui taglio e credo, per l’insegnamento dell’arte contemporanea è sempre rivolto e affine all’antropologia culturale: quest’anno con un seminario/workshop sull’affetto e sulla memoria personale, lo scorso sul potere dell’evocazione delle immagini tradotto dalla scrittura e dalla poesia.

Sede
Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna)

Inaugurazione
giovedì 26 giugno ore 15-23

Periodo di apertura
Dal 26 giugno al 27 luglio 2025

Orari di apertura
martedì-venerdì ore 15-18
sabato, domenica ore 10-18
lunedì chiuso

Ingresso libero

A Palazzo Fava la mostra “Louise Nevelson”

La mostra

Fondazione Carisbo e Opera Laboratori, nell’ambito del progetto culturale Genus Bononiae, sono lieti di accogliere una importante mostra promossa e prodotta dall’Associazione Genesi sul lavoro di Louise Nevelson (Kiev, 1899 – New York, 1988), una delle prime donne artista a ottenere un saldo riconoscimento nel sistema artistico coevo già a partire dagli inizi degli anni Quaranta grazie alle sue grandi sculture monocrome nere, bianche, e oro create con assemblaggi di materiali di recupero.

Nel 120° anniversario del suo trasferimento da Kiev, dove nacque, agli Stati Uniti, la prima mostra dedicata a Louise Nevelson nella città di Bologna ripercorre l’evoluzione dell’opera di una tra le figure più originali del Novecento che, opponendosi alle convenzioni tradizionalmente imposte alla donna del suo tempo, ha anticipato temi oggi cruciali come la memoria e la condizione femminile.

Cuore dell’esposizione, a cura di Ilaria Bernardi, sono le iconiche sculture di grandi dimensioni in legno dipinto, tra le quali svettano esempi provenienti da diversi cicli scultorei prodotti negli anni Cinquanta, Sessanta, Settanta e Ottanta.

Articolata nelle cinque sale affrescate dai Carracci del piano nobile di Palazzo Fava, è la prima mostra a suddividere le opere per tipologie tematico-strutturali ricorrenti, in modo da fornire al visitare il vocabolario di base per leggere il lavoro dell’artista.

Main Sponsor: Eni e Intesa Sanpaolo.

La mostra è realizzata in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano e con il contributo di Heritage e Fondazione Pirelli.

Sede

Palazzo Fava
via Manzoni, 2 – Bologna

Periodo di apertura

30 maggio – 20 luglio 2025

Orari di apertura

martedì-domenica, ore 10-19 (ultimo ingresso ore 18)

Notte Europea dei Musei e Giornata Internazionale dei Musei

Un weekend speciale di arte e cultura nei musei e luoghi della cultura di Bologna e della città metropolitana

Anche la Fondazione insieme a numerosi musei e luoghi della cultura di Bologna e area metropolitana partecipa allo speciale weekend dedicato all’arte e alla cultura, con una progettualità e una comunicazione condivise, con il coordinamento del Settore Musei Civici Bologna e della Città metropolitana di Bologna, per valorizzare la ricchezza e l’ampiezza dell’offerta culturale in un’ottica di rafforzamento del sistema museale coordinato e integrato nelle sue diverse articolazioni.

Sabato 17 maggio 2025 torna la Notte Europea dei Musei, con iniziative speciali e aperture straordinarie serali a ingresso gratuito o al costo simbolico di 1 euro

Iniziativa ideata nel 2005 dal Ministero della Cultura e della Comunicazione francese e dal 2011 estesa a tutta la comunità europea – con il patrocinio di UNESCO, Consiglio d’Europa e ICOM – International Council of Museums –, la Notte Europea dei Musei promuove la conoscenza del patrimonio e dell’identità culturale nazionale ed europea invitando i musei ad aprire le loro porte oltre gli orari di apertura ordinari, con ingresso gratuito o al costo simbolico di 1 euro.

Sono 38 i musei e gli spazi culturali aderenti, la maggior parte dei quali sono aperti con ingresso gratuito o al costo di simbolico di 1 euro (fatte salve le gratuità per legge), a partire dalla fascia di apertura straordinaria serale, tra i 12 Comuni di Anzola dell’Emilia, Bologna, Budrio, Castenaso, Crevalcore, Imola, Pianoro, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale, Valsamoggia e Vergato.
E 71 sono gli appuntamenti proposti al pubblico di adulti e bambine e bambini, tra aperture straordinarie, speciali visite guidate, conferenze, letture e degustazioni.

Domenica 18 maggio 2025 si celebra la Giornata Internazionale dei Musei, quest’anno dedicata al tema “Il futuro dei musei nelle comunità in rapida trasformazione”

Nella giornata successiva, domenica 18 maggio 2025, si celebra la Giornata Internazionale dei Musei (International Museum Day – IMD) istituita nel 1977 da ICOM – International Council of Museums, il principale network internazionale di musei e professionisti museali. La programmazione coordinata delle attività proseguirà anche in occasione di questa importante ricorrenza, che intende evidenziare l’importanza del ruolo dei musei come istituzioni al servizio della società e del suo sviluppo.

L’edizione 2025 esplora il tema “Il futuro dei musei nelle comunità in rapida trasformazione”, concentrandosi su come i musei possano orientarsi e contribuire a un mondo che sta attraversando profondi cambiamenti sociali, tecnologici e ambientali. I musei, dunque, si propongono come catalizzatori del cambiamento e, con questa finalità, attivano professionalità, modelli di gestione, programmi innovativi in coerenza con il Codice Etico e con la propria specifica missione. I musei sono più di semplici spazi di conservazione: partecipano attivamente alla formazione di comunità sostenibili e inclusive.

Nei 12 Comuni aderenti – Alto Reno Terme, Bologna, Castenaso, Crevalcore, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, Pieve di Cento, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale, Valsamoggia e Vergato – sono 31 i luoghi e 37 gli eventi tra cui poter scegliere.

Il programma completo degli appuntamenti è disponibile sul sito della Città metropolitana di Bologna.

Aperture straordinarie e ingresso libero alla mostra “Io che ero una rondine”. L’Informale di Maria Petroni (1921-1977)

In occasione della Notte Europea dei Musei e della Giornata Internazionale dei Musei, sabato 17 maggio con orario continuato 10-23 e domenica 18 maggio con orario continuato 10-19, sarà aperta al pubblico in via straordinaria e ad ingresso libero la mostra “Io che ero una rondine”. L’Informale di Maria Petroni (1921-1977), nata dalla donazione di venti dipinti di Maria Petroni, pittrice che occupò un posto di rilievo entro l’eterogeneo gruppo di artisti raccolti da Francesco Arcangeli, nei primi anni Cinquanta, sotto la denominazione di “ultimi naturalisti”.

Giornata internazionale della donna, apertura straordinaria della mostra “Io che ero una rondine”

Anche la Fondazione insieme ai musei e luoghi della cultura di Bologna e area metropolitana celebra sabato 8 marzo la Giornata internazionale della donna, con una progettualità e una comunicazione per la prima volta condivise, con il coordinamento del Settore Musei Civici Bologna e della Città metropolitana di Bologna.

Numerose le trame narrative sul complesso vissuto delle donne e su alcune straordinarie figure femminili che hanno generato un cambiamento, proposte tra le 50 iniziative – tra mostre, incontri, presentazioni di libri, visite guidate, aperture straordinarie, workshop e laboratori per ragazze e ragazzi, a cui si aggiungono gli ingressi gratuiti o ridotti per il pubblico femminile – diffuse in 13 Comuni del territorio metropolitano: Anzola dell’Emilia, Bologna, Budrio, Casalecchio di Reno, Dozza, Imola, Marzabotto, Minerbio, Monghidoro, Porretta Terme, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, Valsamoggia e Vergato.

Un programma ricco e variegato che mette in luce il talento femminile da differenti angolature e racconta i mutamenti del ruolo delle donne nella famiglia, nel mondo del lavoro e nella società in diverse epoche storiche, per sensibilizzare e riflettere sull’importanza culturale della Giornata dell’8 marzo.

L’immagine coordinata delle iniziative per la Giornata internazionale della donna a Bologna e area metropolitana è stata finanziata dall’Unione europea nell’ambito del Programma Nazionale Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027 – Priorità 7 – Progetto BO7.5.1.1.b I musei come leva di sviluppo turistico e promozione dei talenti.

Sabato 8 marzo apertura straordinaria della mostra “Io che ero una rondine”. L’Informale di Maria Petroni (1921-1977)

In occasione della Giornata internazionale della donna, sabato 8 marzo 2025 con orario continuato 10-23, sarà aperta al pubblico in via straordinaria la mostra “Io che ero una rondine”. L’Informale di Maria Petroni (1921-1977) nata dalla donazione di venti dipinti di Maria Petroni, pittrice che occupò un posto di rilievo entro l’eterogeneo gruppo di artisti raccolti da Francesco Arcangeli, nei primi anni Cinquanta, sotto la denominazione di “ultimi naturalisti”.

Il programma completo degli appuntamenti è disponibile sul sito della Città metropolitana di Bologna.

A Casa Saraceni la mostra “Io che ero una rondine”. L’Informale di Maria Petroni (1921-1977)

La mostra

La donazione da parte di Giovanni Barducci di venti dipinti di Maria Petroni è l’occasione per restituire alla pittrice, ora dimenticata, il posto di rilievo che, pur nella solitudine, occupò entro l’eterogeneo gruppo di artisti raccolti da Francesco Arcangeli, nei primi anni Cinquanta, sotto la denominazione di “ultimi naturalisti”.

Dopo aver frequentato, a Bologna, l’Accademia Regazzi sotto la guida di Pompilio Mandelli, Maria Petroni, spirito libero (“io che ero una rondine” avrebbe detto di sé accennando alla propria formazione), si iscrisse all’Accademia di Belle Arti dove frequentò, tra gli altri, i corsi di Virgilio Guidi e Giovanni Ciangottini entrando in contatto con critici d’arte e partecipando nel contempo ad alcune rassegne, a partire soprattutto dai primi anni Cinquanta.

Il passaggio dall’iniziale fase figurativa all’Informale fu precoce. Roberto Tassi nel 1961 individuò nelle opere dell’artista, “donna sensibile e vera”, un cammino stretto, omogeneo, sicuro. L’anno successivo Francesco Arcangeli proseguì definendola “una vera pittrice”, apprezzandone la tavolozza “limpida, densa e vibrante” e i segni “tesi e puri nella loro flessione”. Sono gli anni dell’avvicinamento a Vasco Bendini, dei superbi quadri informali in rosso e delle sgocciolature di colore (“nei miei dipinti esplodono e traboccano i rossi”, affermò), ma anche dell’intrico delle linee verticali e orizzontali in uno sperimentalismo che, negando le forme, non astrae dalla materia e dagli effetti sensuosi del virtuosismo pittorico.

Dal 1966 al 1972 sembra aver deposto i pennelli. Lasciò il suo testamento artistico in un lungo rotolo di tela del 1973 che, svolgendosi, trascolora lentamente come un arcobaleno.

Scomparve a Bologna nel 1977 all’età di 56 anni, a causa di una grave malattia. Nel 1980 il Comune di Bologna le dedica una mostra antologica.

“Io che ero una rondine”. L’Informale di Maria Petroni (1921-1977)

A cura di Angelo Mazza

Sede
Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna)

Inaugurazione
5 febbraio 2025 ore 15

Periodo di apertura
5 febbraio – 8 giugno 2025

Orari di apertura
Martedì-venerdì ore 15-18
Sabato, domenica ore 10-18
Festivi (Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno) ore 10-18
Lunedì chiuso

Ingresso libero

Aperture straordinarie in occasione di ART CITY Bologna2025

giovedì 6 febbraio ore 15-18

venerdì 7 febbraio ore 15-18

sabato 8 febbraio ore 10-23 ART CITY White Night

domenica 9 febbraio ore 10-19

Apertura straordinaria in occasione della Giornata internazionale della donna, in coordinamento con il Settore Musei Civici Bologna e la Città metropolitana di Bologna

sabato 8 marzo ore 10-23

Aperture straordinarie in occasione della Notte Europea dei Musei e della Giornata Internazionale dei Musei, in coordinamento con il Settore Musei Civici Bologna e la Città metropolitana di Bologna

sabato 17 maggio ore 10-23

domenica 18 maggio ore 10-19

Catalogo
Edito da Sillabe a cura di Angelo Mazza, con testi di Angelo Mazza, Mirko Nottoli e Benedetta Basevi

Fino al 19 gennaio a Casa Saraceni la mostra “MORTI SUL LAVORO. Bianche lenzuola celano vuoti immensi”

“MORTI SUL LAVORO. Bianche lenzuola celano vuoti immensi”

Artista sempre attento a trasferire le dinamiche sociali nelle sue opere, Carlo Soricelli intreccia il tema del lavoro alle altre fragilità ed emarginazioni che attraversano la comunità, per una denuncia sociale che origina dall’attività a cui oggi dedica gran parte delle energie, l’Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro, con uno sguardo attento e quotidiano, incardinato a Bologna ma di portata nazionale, sulla tragedia delle morti bianche.

Metalmeccanico di professione, artista per passione ma dotato di una grande carica ideale e di un’anima gentile, testimone infaticabile di impegno civile. Dopo una vita trascorsa lavorando in fabbrica, Soricelli ha deciso di dedicare gli anni della sua pensione al monitoraggio delle persone che in Italia perdono la vita sul posto di lavoro.

Una ricerca vissuta come una missione, un impegno sociale al quale le sue opere di denuncia non si sottraggono, frutto di un intenso lavoro di ricerca e sperimentazione, in un racconto crudo, duro, di forte impatto emotivo ma mai spietato, volgare, banale. Storie urbane di marginalità, seppur tristi e angosciose, obbligano a fermarsi e a riflettere, ma elaborate attraverso la grande capacità artistica di Soricelli sono in grado di trasformare il dolore e la sofferenza in poesia.

La mostra

La vita è una cosa meravigliosa. Il dono più grande che ci è stato dato. E in ogni modo deve essere difesa e preservata. Quando una persona muore lascia un vuoto immenso. Se la scomparsa avviene all’improvviso e per cause impreviste chi resta rimane sgomento.

Stiamo vivendo momenti difficili nei quali le comunità, la politica, l’economia stanno attraversando crisi profonde. In questo contesto attraversato da crisi profonde assistiamo affranti ad un numero impressionante di morti sul lavoro. Vengono chiamate “morti bianche” perché l’aggettivo bianco allude all’assenza di una mano direttamente responsabile dell’accaduto, invece un responsabile c’è sempre, a volte più di uno. È un fenomeno inaccettabile.

Papa Francesco ricevendo in udienza una associazione di imprenditori ha ricordato: «La vera ricchezza sono le persone, senza di esse non c’è comunità di lavoro, non c’è impresa, non c’è economia. La sicurezza dei luoghi di lavoro significa custodia delle risorse umane che hanno valore inestimabile agli occhi di Dio e anche agli occhi del vero imprenditore.»

Il problema è complesso e per essere affrontato necessita di un approccio integrato, ognuno deve fare la sua parte. Chi legifera. Nuove leggi. Chi offre lavoro. Lavoro sicuro. Chi rappresenta i lavoratori. Tutela. Chi fa cultura. Generare consapevolezza e coscienza. Chi fa arte. Emozionare, denunciare, diffondere conoscenza. È l’obiettivo di questa mostra. Carlo Soricelli con il suo lavoro ci mostra l’ingiustizia, la drammaticità delle morti sul lavoro e ci invita a diventare responsabili, a capire, ad indignarci. Le sue sono opere di denuncia sociale. I quadri, le sculture suscitano emozioni struggenti, tristezza infinita e allo stesso tempo partecipazione umana, condivisione, ammirazione. Carlo Soricelli con le sue opere trasforma il dolore e la sofferenza in un racconto carico di umanità, in poesia.

Carlo Soricelli

Carlo Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento, settimo di nove fratelli, e all’età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. 

Nella tarda adolescenza inizia a realizzare i primi quadri in cui si nota già un forte interesse per le problematiche legate all’ecologia e per le tematiche ambientali: lo si vede negli animali che spesso ripropone e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. 

Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell’emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori e operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. 

Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi e abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c’è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. La sua pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell’arte Naïve. Soricelli espone infatti per alcuni anni alla Rassegna di Arti Naïves presso il Museo Nazionale “Cesare Zavattini” di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti, tra cui il titolo di Maestro d’arte. All’inizio degli anni Ottanta realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio. 

Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo: l’angelo è l’escluso, prima schiacciato e deformato, poi alleggerito da ali che garantiscono una dignitosa speranza. Negli anni Novanta Soricelli propone un nuovo filone di arte chiamato Arte Pranica che consiste nella visualizzazione dell’energia comune a tutti gli esseri viventi, allo scopo di produrre effetti benefici per mente e corpo. Ha aperto una Casa Museo con le sue opere, visitabile su appuntamento, a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna.  Ha pubblicato diversi libri. Il primo è “Maruchein” del 1997 con prefazione di Pupi Avati, “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone, “Pensieri liberi e sfusi”,” Terramare”, “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”, l’ultimo Canti Aionici è una raccolta di sue poesie. In continuità con questo suo sentire, nel 2008 ha aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ in ricordo dei sette operai morti nella strage della ThyssenKrupp. In questi anni l’Osservatorio è diventato uno strumento potente di controinformazione al quale in molti fanno riferimento. Soricelli ha all’attivo circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell’Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d’Accursio a Bologna nel 1996 e recentemente nel 2024. Ha esposto in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. Undici sue opere sono nel Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna.

MORTI SUL LAVORO. Bianche lenzuola celano vuoti immensi

A cura di Luciano Pantaleoni

Sede
Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna)

Inaugurazione
20 dicembre 2024 ore 16

Periodo di apertura
20 dicembre 2024 – 19 gennaio 2025

Orari di apertura
Martedì-venerdì ore 15-18
Sabato, domenica ore 10-18
Festivi (24, 25, 26, 31 dicembre, 1 e 6 gennaio) ore 10-18
Lunedì chiuso

Ingresso libero

Figure in terracotta del presepio bolognese (secoli XVIII-XIX)

In occasione delle festività natalizie viene esposta in una delle vetrine di Casa Saraceni, affacciate sotto il portico di via Farini 15, una raccolta di statuette da presepio dei secoli XVIII-XIX, acquisite nel 2007 sul mercato antiquario dalla Fondazione che ne ha così scongiurato lo smembramento e la dispersione.

Le statuette, parte di un nucleo di settanta figure dei secoli XVIII-XIX, provengono da collezioni storiche bolognesi, in particolare da quelle della famiglia Baiesi e della famiglia Zacchia-Rondinini. In origine davano vita a diversi presepi, come indicano la varietà delle dimensioni, le differenti tecniche esecutive e l’oscillante profilo qualitativo.

Agli inizi del Novecento furono oggetto degli interventi critici pionieristici di Francesco Malaguzzi Valeri. Realizzate in terracotta da artisti bolognesi tra Settecento e Ottocento, sono rivestite da vivace e brillante policromia. Si sa che a questo genere di produzione, apparentemente minore, si applicarono anche importanti scultori e plasticatori, quali Giuseppe Maria Mazza, Angelo Piò e il figlio Domenico, Filippo Scandellari e Giacomo De Maria. A quest’ultimo, allievo di Antonio Canova a Roma, spetta la figura della Madonna posta di profilo che attira a sé il Bambino benedicente avvolgendolo circolarmente con le braccia.

Tra le caratteristiche presenze popolari del presepio conservato nelle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione – tra cui pastori, artigiani, contadini, massaie, angeli e zampognari, ma anche animali da cortile e bestie da soma – sono riconoscibili figure peculiari della tradizione bolognese, come il “dormiglione”.

L’esposizione temporanea delle statuette rimette straordinariamente in circolo un genere artistico nel quale si combinano brillantezze cromatiche, esotismi orientali ed eleganze settecentesche. Vi trovano inoltre rappresentazione i mestieri scomparsi dell’antico mondo contadino e pastorale, portati alla ribalta con inesauribile fantasia.