Cultura
23/12/2024
Un percorso museale che racconta la storia e l’arte di un complesso unico nel cuore di Bologna, pronto per il Giubileo del 2025
Santa Maria della Vita si rinnova e accresce la sua attrattività museale: da oggi i visitatori potranno immergersi in un unico racconto che parte dal Santuario e sale fino all’Oratorio intrecciando arte, storia e spiritualità, grazie alla collaborazione tra Fondazione Carisbo e Opera Laboratori, nell’ambito del progetto culturale Genus Bononiae.
Il nuovo allestimento museale propone un percorso che abbraccia tutte le anime del complesso, dal celebre “urlo di pietra”, l’opera in terracotta del Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca custodito nella chiesa, all’imponente gruppo scultoreo del Transito della Vergine di Alfonso Lombardi conservato nell’oratorio.
Tra le novità principali, il riallestimento degli spazi espositivi dell’oratorio con una collezione permanente di opere provenienti dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Carisbo, valorizzando alcuni tra i più significativi dipinti della tradizione artistica bolognese solitamente non accessibili perché protetti nei caveau. La selezione copre un arco temporale che va dalla fine del Cinquecento agli inizi dell’Ottocento e include autentici capolavori come la Sibilla Samia di Guercino, Porzia che si ferisce alla gamba di Elisabetta Sirani e l’Autoritratto di Donato Creti, oltre a opere di grande rilievo di Denys Calvaert, Giuseppe Maria Crespi, i fratelli Gandolfi (Ubaldo e Gaetano), Pietro Fancelli e Pelagio Palagi. Inoltre, sarà possibile ammirare Lucrezia Romana di Guido Reni, che tornerà in esposizione dopo il prestito alla Pinacoteca Nazionale di Bologna per la mostra dedicata all’artista.
Un pezzo di particolare eccezionalità è il Gioiello del Re Sole, ora esposto stabilmente a Santa Maria della Vita e visibile al pubblico per tutto l’anno, in luogo della consueta esposizione limitata alla sola giornata del 10 settembre.
I visitatori, inoltre, potranno riscoprire il gruppo scultoreo in terracotta del Transito della Vergine di Alfonso Lombardi, risalente alla prima metà del XVI secolo e ammirabile negli spazi dell’oratorio. Qui lo spazio si presenta con un nuovo allestimento grafico, che si snoda come un nastro continuo luogo le pareti, permettendo di scoprire da vicino i volti dei singoli personaggi scolpiti da Lombardi in un gioco di sguardi di rara potenza emotiva. Alcune citazioni, tratte da fonti storiche, si alternano ai primi piani offrendo una panoramica del successo di cui da sempre ha goduto il complesso scultoreo.
Infine, è possibile vivere un’esperienza immersiva grazie a una nuova sala multimediale, progettata per raccontare la storia del complesso. Attraverso proiezioni, immagini e racconti coinvolgenti, i visitatori potranno scoprire la nascita e l’evoluzione di Santa Maria della Vita attraverso i secoli. Particolarmente suggestiva sarà la possibilità di ascoltare, attraverso un’esperienza narrativa emozionale, il pensiero artistico da cui nasce il Compianto sul Cristo morto narrato dalla voce di Niccolò dell’Arca, restituendo vita e parola al genio che ha dato forma a questo capolavoro.
Con la nascita di questo nuovo museo, Santa Maria della Vita, grazie alla collaborazione con l’Arcidiocesi di Bologna, si pone come un punto di riferimento fondamentale per la riscoperta del patrimonio artistico e spirituale di Bologna, in un dialogo continuo tra passato e presente. Si tratta di un’apertura dal forte significato simbolico, poiché nel 2025 potrà accogliere pellegrini e visitatori da tutto il mondo, offrendo loro un percorso che intreccia arte, fede e storia, in perfetta sintonia con lo spirito del Giubileo.
Il progetto è stato possibile anche grazie al supporto di Azienda USL di Bologna, proprietaria del complesso monumentale, e alla preziosa collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, che ha garantito il rispetto e la valorizzazione di questo straordinario patrimonio storico e artistico.