ARTE E CULTURA


Lavori di restauro nella Chiesa di San Girolamo della Certosa



Beneficiario: Chiesa monumentale di San Girolamo della Certosa

S

i è concluso il progetto di restauro che ha interessato la Chiesa di San Girolamo della Certosa, importante sito ricco di opere d’arte all’interno del cimitero monumentale di Bologna. Il contributo della Fondazione Carisbo ha in particolare consentito i lavori di restauro della tela raffigurante l’Ascensione di Cristo (olio su tela, 1651) e della Cappella di San Girolamo.

Il dipinto di notevoli dimensioni (5,21 x 3,79 metri) è opera di Giovanni Maria Galli Bibiena, capostipite della famiglia di artisti e scenografi Galli, detti i Bibiena, dalla città toscana di provenienza, e fa parte di una serie di nove quadri raffiguranti episodi della vita di Cristo, dalla Natività al Giudizio Universale, affidati a diversi artisti e distribuiti sulle pareti della navata e delle due cappelle ai lati dell’ingresso della chiesa. Il soggetto è l’Ascensione di Cristo, cioè il momento in cui Gesù risorto incontra gli Apostoli, la Maddalena e la Madonna per l’ultima volta e sale al cielo. Il dipinto risente dello stile di Francesco Albani, di cui Giovanni Bibiena fu allievo, ed è il suo quadro superstite di maggior impatto, visivo e dimensionale.
Affidato al laboratorio Artifigurative, il restauro della tela è consistito nella rimozione delle parti tarlate ai bordi perimetrali e nel rinforzo tramite doppia fascia in tela di lino; quindi nella parte dipinta si è rimosso un ritocco alterato e sistemato un taglio precedentemente mal composto; ritoccate le mancanze di colore in piccole parti della tela si è completata l’opera rimontandola sul telaio, preventivamente consolidato e disinfestato.

Posta a sinistra dell’ingresso della chiesa, la Cappella è dedicata a San Girolamo, padre della Chiesa ed eremita, al quale i monaci certosini erano particolarmente devoti.
L’intervento di restauro, affidato al laboratorio Ottorino Nonfarmale, ha recuperato l’ancona dell’altare dalle forme classiche e dai raffinati colori bianco e oro, simmetrico a quello della cappella di fronte. Il lavoro più impegnativo ha visto l’intervento di diverse ditte per il consolidamento del pavimento in battuto alla veneziana, molto usurato e sgretolato a causa del calpestio dei fedeli e, soprattutto, della umidità di risalita. Il pavimento è stato rinnovato secondo le antiche tecniche artigiane, conferendo al fondo una colorazione nocciola, classica del Bolognese.