La Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una persona giuridica privata a base associativa, senza fine di lucro, con piena autonomia statutaria e gestionale ed è un soggetto vocato all’organizzazione delle libertà sociali. È la continuazione storica della Cassa di Risparmio in Bologna, fondata nel 1837 da un’associazione di cento persone private, riconosciuta dal Governo Pontificio con decreto del Cardinale legato di Bologna in data 14 luglio 1837 n. 5766 e dal Governo italiano con decreto reale in data 17 marzo 1861.
La Fondazione ispira la propria attività ai princìpi di sussidiarietà, solidarietà ed eguaglianza, seguendo le regole di legalità, trasparenza e responsabilità, utilizzando le modalità e gli strumenti più idonei a garantire efficienza ed economicità, stabilità, continuità e qualità nelle proprie azioni. Persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo locale nel territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie, con particolare attenzione alla comunità nel cui interesse ha da sempre operato per il conseguimento del bene comune.
Gioiello del Rinascimento bolognese, dal 1991 la quattrocentesca Casa Saraceni è sede della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. L’edificio prende il nome dalla famiglia nobiliare della quale fu storica residenza, stimata come uno degli edifici di maggior pregio presenti in città all’epoca.
L’impianto architettonico è modulato secondo un ordine ritmico rigoroso, lo stile è un incontro tra il linguaggio ornamentale emiliano, che risalta nei decori in terracotta della facciata, e la tradizione del Rinascimento fiorentino, per via del richiamo all’Ospedale degli Innocenti di Filippo Brunelleschi evidente nelle arcate.
Tuttora riconoscibile è la torre mozzata e inglobata nella struttura, che apparteneva alla precedente dimora della famiglia Clarissimi sulle cui fondamenta venne eretta Casa Saraceni.
La vicenda di Casa Saraceni, situata in un crocevia di luoghi ed edifici di forte valenza culturale nel cuore di Bologna, si intreccia con quella delle famiglie e delle istituzioni più influenti nella storia della città. La costruzione del palazzo fu intrapresa nei primi anni del Cinquecento, probabilmente da Antonio Saraceni, nobile bolognese e saltuariamente membro del Senato cittadino dal 1468 al 1502, sulle fondamenta di una casa preesistente appartenuta alla famiglia Clarissimi dal XIII secolo.
L’eleganza e la bellezza della dimora fecero sì che fosse eletta nel tempo come la sede più appropriata per ospitare autorità politiche durante i loro soggiorni in città. La storia dell’edificio è segnata da diversi passaggi di proprietà tra nobili famiglie quali i Cospi nel 1575 e i Garzoni nel 1631, e da cambiamenti nella destinazione d’uso, come nel caso del passaggio all’Opera Pia dei Poveri Vergognosi nel 1735.
Nel 1925, il palazzo divenne proprietà della “Società Anonima Magazzini Centrali Italiani” e infine, nel 1930, del Credito Fondiario della Cassa di Risparmio in Bologna.
Le sale del piano terra, oggi adibite a spazio espositivo, sono arricchite da splendidi soffitti lignei a cassettoni, mentre lo scalone marmoreo presenta volte a “raffaellesche” realizzate da Roberto Franzoni, esponente di spicco dell’Art Nouveau bolognese.
Le sale dei piani superiori, ricavate dai lavori di ristrutturazione, sono arredate con stucchi chiari e decorazioni di ispirazione settecentesca e ospitano una ricca galleria di dipinti del Seicento e del Settecento bolognesi dalle Collezioni d’arte e di Storia della Fondazione.
Dopo i restauri affidati a Baulina Paleotti, dal 1934 Casa Saraceni divenne ufficialmente la sede del Credito Fondiario della Cassa di Risparmio in Bologna. L’edificio mantenne questa funzione fino al 1991, anno nel quale il Credito Fondiario lascia Casa Saraceni e la Fondazione Cassa di Risparmio, in seguito alla riforma sulle Casse di Risparmio sancita dalla Legge Amato, si insedia nel palazzo, acquistandolo e promuovendo una serie di importanti lavori di ristrutturazione, restauro e valorizzazione dell’edificio. Nel periodo tra il 1995 e il 2001 vengono realizzati ulteriori interventi di restauro conservativo.