Innovazione e ESG: il focus di Intesa Sanpaolo e Fondazione Carisbo per lo sviluppo delle imprese dell’Emilia-Romagna
- Lunedì 3 aprile a BIGBO – Boost Innovation Garage di Bologna il punto sugli investimenti delle imprese regionali in Innovazione e Sostenibilità, sull’importanza delle strategie ESG per il futuro dell’economia emiliano-romagnola e su come sostenere il tessuto produttivo nel trasferimento tecnologico.
- L’Emilia-Romagna si distingue per innovazione e internazionalizzazione, dove si posiziona al primo posto in Italia, con un ammontare di ricerca e sviluppo pro-capite pari a 760 euro e un export per abitante che ha raggiunto quota 20.000 euro nel 2022.
- L’impegno della regione è buono anche sul fronte ambientale: nel 2022 le imprese del territorio hanno efficientato ulteriormente i loro processi produttivi e intensificato l’autoproduzione di energia. Lo scorso anno la produzione da impianti fotovoltaici è aumentata del 9,5%.
- La regione mostra poi una buona partecipazione della donna al mondo del lavoro: nel 2022 il tasso di attività femminile ha raggiunto il 72,2% (la media italiana è stata pari al 60,5%), su valori in linea con i dati europei. Vi sono margini di miglioramento in termini di coinvolgimento dei giovani nel board, che interessa il 15% delle imprese manifatturiere della regione.
Il programma dell’incontro
“Innovazione e ESG per lo sviluppo delle imprese”: questo il tema dell’incontro che Intesa Sanpaolo e Fondazione Carisbo, nell’ambito dei rispettivi impegni a sostegno del tessuto economico e sociale locale, organizzano lunedì 3 aprile alle ore 16, presso BIGBO – Boost Innovation Garage in via della Ferriera 4 a Bologna.
L’incontro – primo di quattro appuntamenti che nei prossimi mesi condurranno ai BIG Impact Days in programma a fine ottobre – vedrà la partecipazione di economisti, imprenditori ed esperti di settore per tratteggiare la dinamicità del tessuto imprenditoriale regionale, evidenziando inoltre le linee di azione per supportare sempre più e meglio le imprese locali verso i fondamentali investimenti in transizione sostenibile, innovazione e trasferimento tecnologico, digitalizzazione.
Ad aprire i lavori saranno il Presidente della Fondazione Carisbo, Paolo Beghelli, e della Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, Alessandra Florio, che a loro volta lasceranno spazio ad un approfondito spaccato sull’impatto degli investimenti in innovazione sul tessuto produttivo regionale a cura dell’economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, Giovanni Foresti, che terrà appunto una relazione su “Transizione sostenibile: scenario e opportunità per le imprese dell’Emilia-Romagna”.
A seguire Paolo Melone (Business Development Imprese Intesa Sanpaolo) illustrerà gli strumenti finanziari e consulenziali messi a disposizione dal Gruppo per lo sviluppo delle PMI, mentre Marco Maria Mattei (Consigliere di Amministrazione della Fondazione e Professore Ordinario di Economia Aziendale dell’Università di Bologna) terrà un intervento sul tema “Il bilancio di sostenibilità e ESG: obbligo o opportunità?”.
Momento conclusivo dei lavori sarà la tavola rotonda dal titolo “Perché l’impresa rigenerativa è l’unica a prova di futuro” volta appunto a mettere a fuoco alcuni case history di successo cui prenderanno parte, coordinati da Franco Pilan (Direttore Area Imprese Intesa Sanpaolo): Marco Bernardi (Presidente Illumia SpA), Nicola Pizzoli (Presidente Pizzoli SpA), Guido Ferrari Bravo (Evolution Guide Nativa Società Benefit) e Stefania Bergamaschi (Direttrice Commerciale Imprese Emilia-Romagna Intesa Sanpaolo).
Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo: «Le aziende dell’Emilia-Romagna si sono distinte per aver mantenuto il loro livello di competitività, anche in contesti incerti, investendo in progetti innovativi per rendere più efficienti i processi e migliorare la qualità dei prodotti, anche in ottica di sostenibilità ambientale e sociale. Innovazione è un concetto ampio e trasversale, che va dall’utilizzo delle nuove tecnologie al miglioramento dei parametri ESG e non c’è settore che non ne sia coinvolto. Investirvi vuol dire dotarsi degli strumenti per aumentare competitività e fatturato e Intesa Sanpaolo, come prima banca italiana, è al fianco del tessuto economico e produttivo come parte attiva in questo percorso, fornendo sostegno finanziario e consulenza agli investimenti strategici. Un impegno nell’ambito del quale abbiamo ritenuto importante mettere in campo, insieme alla Fondazione Carisbo, anche un prezioso momento di approfondimento e confronto».
Paolo Beghelli, Presidente della Fondazione Carisbo: «La misura del nostro operato è data dalla capacità di generare impatto positivo sulle persone, sulle comunità, sull’ambiente, sui beni culturali e sulla società civile. In continuità con la missione istituzionale per lo sviluppo socio-economico del territorio, grazie alla sua attività erogativa, da anni la Fondazione investe per stimolare e diffondere modelli più inclusivi, circolari e sostenibili. L’incontro promosso insieme a Intesa Sanpaolo offre l’occasione di favorire la consapevolezza sui temi dell’innovazione e della sostenibilità quali fattori strategici di sviluppo e competitività delle imprese, necessari per garantirsi nuove opportunità sui mercati finanziari e al tempo stesso per generare ricadute positive sui territori e sulle comunità della nostra Regione».
Marco Maria Mattei, Consigliere di Amministrazione della Fondazione: «Il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la Corporate Sustainability Reporting Directive che obbligherà nei prossimi tre anni circa 49.000 imprese europee a pubblicare insieme al bilancio informazioni relativa alla sostenibilità, ossia all’impatto che l’attività aziendale ha sulla comunità e sull’ambiente. Noi stimiamo che siano almeno 300 le imprese di Bologna e provincia che saranno direttamente obbligate a questa informativa aggiuntiva, ma in realtà molte di più saranno le imprese che comunque dovranno misurare la loro sostenibilità per effetto della catena di subfornitura. Si tratta di una vera rivoluzione nel mondo della comunicazione d’impresa e della misurazione delle performance».
Info e prenotazioni
Per informazioni sull’evento si prega di comunicare i propri riferimenti a: segreteria_dr_ermam@intesasanpaolo.com.
La partecipazione all’evento è gratuita, fino ad esaurimento posti disponibili, previa prenotazione su Eventbrite.
Innovazione e ESG: scenari e opportunità per le imprese dell’Emilia-Romagna
A cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
Il 2022 è stato un anno positivo per l’economia italiana che ha registrato una crescita significativa del PIL (+3,8%), un risultato superiore alla media dell’Area Euro, raggiunto grazie al rimbalzo del turismo (il fatturato del settore a prezzi correnti è già oltre i livelli pre-Covid), al traino delle costruzioni (sostenute dai generosi incentivi alle ristrutturazioni) e alla buona evoluzione dell’industria manifatturiera. Le prospettive per l’anno in corso sono positive: il turismo potrà crescere grazie al ritorno dei viaggiatori extra-europei, le costruzioni saranno sostenute dal consistente volume di lavori arretrati, mentre la manifattura potrà contare su una ritrovata competitività, forte di un’alta diversificazione e di filiere ramificate a livello locale. Si assisterà però a un rallentamento: peseranno l’inflazione ancora elevata, politiche monetarie divenute restrittive e l’incertezza dell’attuale contesto che freneranno i consumi delle famiglie e la propensione a investire delle imprese.
Le previsioni per il 2023 sono positive anche per l’Emilia-Romagna, che in questi anni si è fortemente distinta per innovazione e internazionalizzazione. In questi due ambiti, infatti, è divenuta la prima regione italiana, con un ammontare di ricerca e sviluppo pro-capite pari a 760 euro e un export per abitante che ha raggiunto quota 20.000 euro nel 2022. Dall’indagine condotta su quasi 4.500 gestori di Intesa Sanpaolo che hanno fornito una view su circa 680mila imprese clienti, emergono attese positive soprattutto per le imprese più grandi e per alcuni importanti settori di specializzazione della regione, come i mezzi di trasporto, la meccanica e l’agro-alimentare.
Il complesso e incerto scenario esterno rendono ancora più urgenti gli interventi in efficienza, green, tecnologia e innovazione, capitale umano e inclusione sociale. Si tratta di temi tra loro strettamente connessi che richiedono un forte impegno sul fronte ESG. L’Emilia-Romagna già oggi si distingue in ambito italiano. Nel 2022 le imprese del territorio hanno efficientato ulteriormente i loro processi produttivi e hanno intensificato l’autoproduzione di energia. Lo scorso anno in Emilia-Romagna la produzione da impianti fotovoltaici è stata pari a 2.612 GWh (il 9,3% del totale), in aumento del 9,5%. Inoltre, le imprese manifatturiere emiliano-romagnole più attente all’ambiente hanno mostrato una migliore evoluzione: chi, infatti, ha investito in certificazioni ambientali ha registrato una crescita del fatturato pari all’11,8% tra il 2019 e il 2021, quasi tre punti percentuali in più rispetto al resto delle imprese. Anche l’innovazione fa la differenza in termini di competitività, con ritorni in termini di export e di marginalità (EBITDA margin al 9,7% per le imprese della regione con brevetti vs l’8,7%).
Il successo della twin transition, green e digitale, passa anche dalla valorizzazione del capitale umano, attraverso l’inserimento in azienda di giovani con elevate competenze, il potenziamento e la riqualificazione del personale. L’ingresso dei giovani nel board aziendale si traduce molto spesso in un rafforzamento dell’impegno in innovazione e attenzione all’ambiente: tra le imprese fondate prima del 1980 il numero di brevetti ogni 100 imprese è pari a 180; ci si ferma a 34 tra le imprese senza giovani; lo stesso vale per le certificazioni ambientali. Su questo fronte i margini di miglioramento sono notevoli anche in Emilia-Romagna, dove solo il 15% delle imprese manifatturiere ha under quarantenni all’interno dei board.
La regione si distingue positivamente per partecipazione della donna al mondo del lavoro, grazie anche a una buona diffusione di servizi per la prima infanzia. In Emilia-Romagna i posti autorizzati nei nidi e nei servizi integrativi alla prima infanzia sono pari a più di 40 ogni 100 bambini (in Italia questo numero è pari a 27,2) e il tasso di attività femminile ha raggiunto il 72,2% nel 2022 (la media italiana è stata pari al 60,5%), su valori in linea con i dati europei.
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