Emergenza Coronavirus Il nostro piano straordinario da 1,7 milioni di euro per contrastare l'emergenza Coronavirus

La Fondazione Carisbo vara il piano straordinario per contrastare l’emergenza Coronavirus, incrementando a 1,7 milioni di euro le risorse messe a disposizione per attivare tre azioni strategiche di sostegno alla Sanità pubblica, al sistema socio-sanitario e assistenziale del territorio metropolitano di Bologna.

L’ultima misura di intervento che struttura il piano della Fondazione, con un investimento di 700.000 euro deliberato oggi in videoconferenza dal Consiglio di Amministrazione, è indirizzata al tessuto sociale della comunità di riferimento, allo scopo di creare una rete di solidarietà insieme all’Arcidiocesi e alla Caritas Diocesana, al Comune e alla Città metropolitana di Bologna, alle organizzazioni del Terzo settore impegnate nel soccorso e nell’assistenza domiciliare estesa alle categorie più fragili della popolazione.

Tale finanziamento si aggiunge alle precedenti deliberazioni, finalizzate all’acquisto delle attrezzature sanitarie necessarie per l’attivazione presso il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi del COVID-HOSPITAL (500.000 euro), e all’acquisto di nuovi respiratori polmonari e di tamponi per il test rapido destinati alle strutture ospedaliere dell’area metropolitana (500.000 euro), Maggiore, Bellaria e Sant’Orsola-Malpighi.

Il nuovo intervento della Fondazione attiva un programma di aiuti alle istituzioni pubbliche e agli enti del Terzo settore, in prima linea nell’assistenza e nel supporto della popolazione più fragile e duramente colpita dall’emergenza, declinato in tre ambiti diversi.

1. L’Assistenza alle persone senza fissa dimora tramite l’intervento della Caritas Diocesana di Bologna

Con uno stanziamento di 70.000 euro destinato alla Caritas Diocesana, la Fondazione intende fornire una prima risposta alla problematica che in queste ore si sta ancora più presentando in tutta la sua criticità rendendosi necessario mettere in sicurezza le persone senza fissa dimora in accoglienza nelle strutture “dormitorio” o del “Piano freddo” della città, quella cioè di garantirgli la consumazione dei pasti in loco, onde evitare spostamenti per tutto il territorio cittadino mettendo a rischio la propria e l’altrui salute. In accordo con A.S.P. Città di Bologna e Prefettura, Caritas Diocesana ha l’onere di provvedere alla refezione del pranzo per le strutture dormitori, fornendo centinaia di pasti giornalieri: Beltrame-Sabatucci, Rostom, Casa Willy, Fantoni e le parrocchie che aderiscono al piano freddo quali S. Bartolomeo della Beverara, S. Antonio di Padova, S. Rita, Unità pastorale di Castel Maggiore e San Donnino. Inoltre, la Fondazione si accinge a contribuire tramite la Caritas e le reti caritative e di assistenza parrocchiali all’acquisto di buoni spesa, con esercenti del settore, per le famiglie indigenti che in questo momento vedono aggravarsi la loro condizione.

2. Il sostegno ai Servizi sociali e alle Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona e alla Cittadinanza

Con un investimento complessivo di 450.000 euro la Fondazione affianca:

il Comune di Bologna e nello specifico l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona della città (300.000 euro);

la Città metropolitana di Bologna, quest’ultima impegnata in una attività di raccordo e coordinamento delle Aziende di Servizi alla Persona e delle istituzioni preposte alla gestione dei servizi sociali rivolti alla cittadinanza (150.000 euro).

Tutto ciò per contribuire all’acquisto di presidi sanitari e supportare la continuità dei servizi socio-assistenziali. Molte famiglie in condizioni in condizioni di grave povertà, in particolare nuclei con minori in carico ai Servizi sociali, nelle attuali e straordinarie condizioni relative alla gestione dell’emergenza Coronavirus, vedono ulteriormente aggravato il loro stato di deprivazione materiale. Le circostanze sono oltremodo complesse per questi nuclei fragili, poiché la gestione dell’emergenza limita la possibilità di spostamento, rende in parte inefficaci le misure a contrasto della povertà (erogazione programmata dei buoni spesa e dei contributi economici mensili), rende più difficoltoso sia l’accesso sia il governo dell’offerta di interventi assistenziali resi disponibili dal Volontariato. In tutta la loro evidenza, si rileva quindi la necessità di servizi di emergenza sull’assistenza a domicilio di persone anziane, con disabilità o in condizioni di non autosufficienza. Oltre agli aspetti connessi alla domiciliarità, si rilevano anche esigenze diffuse di tipo residenziale in contesti di grave marginalità sociale.

3. Il sostegno alle organizzazioni che offrono assistenza socio-sanitaria domiciliare

Per aggregare risorse a favore dei servizi alle persone più fragili, sostenendo le associazioni e gli enti non profit impegnati in attività di assistenza sociale e sanitaria a domicilio, viene costituito un Fondo speciale di 180.000 euro. A questa misura si unisce una opportunità aggiuntiva grazie alla collaborazione con Intesa Sanpaolo: per la prima volta la Fondazione, sostenendo specifici progetti socio-assistenziali, accompagnerà gli stessi proponenti in un percorso di crowdfunding, attraverso la piattaforma For Funding realizzata da Intesa, oggi tra i migliori siti nazionali sul tema, con l’obiettivo di moltiplicare la raccolta fondi attraverso la partecipazione attiva della comunità e, in definitiva, con l’obiettivo di potenziare l’impatto delle singole progettualità attivate dalla Fondazione.

>>> Scopri tutte le iniziative della Fondazione per contrastare l’emergenza Coronavirus.