Cultura| Aperture straordinarie, Mostre
Casa Saraceni
Anche la Fondazione insieme ai musei e luoghi della cultura di Bologna e area metropolitana celebra sabato 8 marzo la Giornata internazionale della donna, con una progettualità e una comunicazione per la prima volta condivise, con il coordinamento del Settore Musei Civici Bologna e della Città metropolitana di Bologna.
Numerose le trame narrative sul complesso vissuto delle donne e su alcune straordinarie figure femminili che hanno generato un cambiamento, proposte tra le 50 iniziative – tra mostre, incontri, presentazioni di libri, visite guidate, aperture straordinarie, workshop e laboratori per ragazze e ragazzi, a cui si aggiungono gli ingressi gratuiti o ridotti per il pubblico femminile – diffuse in 13 Comuni del territorio metropolitano: Anzola dell’Emilia, Bologna, Budrio, Casalecchio di Reno, Dozza, Imola, Marzabotto, Minerbio, Monghidoro, Porretta Terme, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, Valsamoggia e Vergato.
Un programma ricco e variegato che mette in luce il talento femminile da differenti angolature e racconta i mutamenti del ruolo delle donne nella famiglia, nel mondo del lavoro e nella società in diverse epoche storiche, per sensibilizzare e riflettere sull’importanza culturale della Giornata dell’8 marzo.
L’immagine coordinata delle iniziative per la Giornata internazionale della donna a Bologna e area metropolitana è stata finanziata dall’Unione europea nell’ambito del Programma Nazionale Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027 – Priorità 7 – Progetto BO7.5.1.1.b I musei come leva di sviluppo turistico e promozione dei talenti.
Sabato 8 marzo apertura straordinaria della mostra “Io che ero una rondine”. L’Informale di Maria Petroni (1921-1977)
In occasione della Giornata internazionale della donna, sabato 8 marzo 2025 con orario continuato 10-23, sarà aperta al pubblico in via straordinaria la mostra “Io che ero una rondine”. L’Informale di Maria Petroni (1921-1977) nata dalla donazione di venti dipinti di Maria Petroni, pittrice che occupò un posto di rilievo entro l’eterogeneo gruppo di artisti raccolti da Francesco Arcangeli, nei primi anni Cinquanta, sotto la denominazione di “ultimi naturalisti”.
Il programma completo degli appuntamenti è disponibile sul sito della Città metropolitana di Bologna.
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