Il tradizionale presepio storico esposto nelle vetrine di Casa Saraceni

In occasione delle festività natalizie e in ottemperanza alle misure in vigore per il contenimento del Covid-19, una selezione della tradizionale raccolta di statuette da presepio dei secoli XVIII-XIX viene esposta nelle vetrine di Casa Saraceni, sede della Fondazione, che affacciano sul portico di via Farini 15. Sullo sfondo delle statuette emerge La Carità, grande scultura in marmo di Arturo Martini che ritrae una donna seduta – la Carità appunto – nell’atto di coprire con un mantello un viandante addormentato che tiene la testa appoggiata sulle sue ginocchia, creando uno stacco d’ombra tra le due figure. L’opera rappresenta un particolare tratto dal gigantesco altorilievo La giustizia corporativa che Martini esegue nel 1937 per il Palazzo di Giustizia di Milano, gruppo scultoreo da cui trarrà anche Dedalo ed Icaro, anch’essa opera appartenente alle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione, esposta nella vetrina adiacenti accanto alla sua “sorella” maggiore.

Le statuette del tradizionale presepio storico, acquisite nel 2007 sul mercato antiquario dalla Fondazione che ne ha così scongiurato la dispersione, sono rivestite da vivace e brillante policromia, realizzate in terracotta da artisti bolognesi nella seconda metà del Settecento e agli inizi dell’Ottocento, e provengono da collezioni storiche bolognesi, in particolare da quelle della famiglia Baiesi e della famiglia Zacchia-Rondinini.

In origine davano vita a diversi presepi, come indicano la varietà delle dimensioni, le differenti tecniche esecutive e l’oscillante profilo qualitativo. Agli inizi del Novecento furono rese celebri dagli interventi critici pionieristici del grande storico dell’arte Francesco Malaguzzi Valeri.

È noto che a questo genere di produzione, apparentemente minore, si applicarono anche importanti scultori e plasticatori, quali Giuseppe Maria Mazza, Angelo Piò e il figlio Domenico, Filippo Scandellari e Giacomo De Maria. A quest’ultimo, allievo di Antonio Canova a Roma, spetta la figura della Madonna posta di profilo che attira a sé il Bambino benedicente avvolgendolo circolarmente con le braccia.

Oltre alle caratteristiche presenze popolari che animano il presepio – in cui si muovono pastori, artigiani, contadini, massaie, angeli e zampognari, ma anche animali da cortile e bestie da soma – la raccolta si completa con figure peculiari della tradizione bolognese, come il “dormiglione”, e i re magi che risaltano per il lusso sfrenato dei costumi esotici e le superbe cavalcature trattenute per le briglie dai paggi.

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