Bando “Per le emergenze”: sostenuta l’attività di 28 enti del Terzo settore con oltre 180 volontari e circa 2.700 persone raggiunte

La creazione di una rete comune per fronteggiare le emergenze, non soltanto quelle connesse al dilagare del Coronavirus, attraverso la condivisione e il sostegno ai progetti di 28 enti e organizzazioni del Terzo settore, per un totale di oltre 180 volontari e circa 2.700 beneficiari coinvolti: sono tra i principali risultati dalla rete generata dal bando Per le emergenze, la sessione erogativa promossa dalla Fondazione Carisbo senza vincoli temporali, accessibile per l’intero 2020 fino ad esaurimento del budget disponibile.

Ai progetti condivisi con Antoniano, Auser, Fondazione don Mario Campidori, Associazione Telefono Amico, si sono aggiunti i più recenti interventi in favore della mensa dei poveri in San Giacomo Maggiore e della ristrutturazione della cantina del convento (corredata di una grande cella frigorifera per la conservazione degli alimenti deperibili) e dell’Opera Padre Marella per l’acquisto di presidi sanitari da fornire ai collaboratori e agli assistiti.

Con una dotazione di 150.000 euro, il bando ha inteso fornire un sostegno economico e immediato a quelle organizzazioni non profit occupate nei servizi alla persona che, per cause impreviste e improvvise, si fossero trovate in difficoltà nel rispondere ai bisogni urgenti del territorio e dei soggetti beneficiari. Si è trattato quindi di un bando che la Fondazione ha attivato per arginare situazioni di emergenza, non esclusivamente sorte a causa della pandemia ma scaturite lungo tutto il 2020, configurando così un supporto calibrato e diffuso sul territorio metropolitano di Bologna, in funzione delle specifiche esigenze avvertite, di fatto contribuendo ad alleviare il peso di una crisi eccezionale con cui tuttora stiamo convivendo.

Durante la prima ondata della pandemia, il contributo della Fondazione in particolare ha aiutato l’Antoniano di Bologna a riorganizzarsi per rispondere agli effetti dell’emergenza Covid-19 sul tessuto economico e sociale e intensificare i propri interventi in favore dei più fragili. Tutto ciò mediante un fondo di emergenza per fronteggiare l’aumento delle richieste di aiuto da parte delle persone in difficoltà e per acquistare kit di protezione individuale e dispositivi elettronici, particolarmente utili per continuare a garantire supporto e assistenza rispettando il distanziamento sociale.

Oltre alla mensa francescana, operativa attraverso la distribuzione di kit alimentari da asporto, è rimasto sempre attivo anche il Centro di Ascolto dell’Antoniano, costretto a reinventarsi in tempi record per continuare a garantire aiuto alle persone in difficoltà nel pieno rispetto delle norme sul distanziamento sociale. Questo complesso percorso di riorganizzazione è stato generosamente sostenuto anche dalla Fondazione, che ha aiutato gli assistenti sociali, gli educatori e gli psicologi del Centro di Ascolto a continuare ad accompagnare e supportare, a distanza, adulti e famiglie in difficoltà. Il sostegno della Fondazione, in particolare, ha consentito di coprire i costi degli operatori del Centro di Ascolto fino alla fine di luglio 2020 e ha sostenuto l’acquisto di kit di protezione individuale per operatori e ospiti dell’Antoniano e di strumenti tecnologici come cellulari, computer e tablet. L’Antoniano ha, infatti, attivato, oltre al “Fondo kit protezione” per l’acquisto i dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, igienizzante) e per garantire adeguati servizi di igienizzazione alle strutture, anche un “Fondo di accesso alla tecnologia” per garantire agli ospiti l’accesso alle attività di sostegno e la partecipazione ai laboratori ludico-formativi e alle attività scolastiche ed extrascolastiche per i bambini delle famiglie che vivono importanti difficoltà economiche.

Insieme al supporto per le attività dell’Antoniano, figurano inoltre tra gli interventi più importanti realizzati:

• Auser Bologna con il progetto Emergenza isolamento per realizzare una pluralità di interventi, a lungo termine, sostenendo i bisogni di socialità degli anziani e delle persone fragili e rispondendo a ulteriori richieste emerse nella prima fase di emergenza Covid-19, in particolare, nel corso della quale Auser è entrata in contatto con cittadini anziani in condizione di disagio sociale ai quali ha assicurato la consegna della spesa e dei farmaci a domicilio. Nella fase di fuoriuscita dall’emergenza, la socialità degli anziani con il consolidamento o la costruzione ex novo di un rapporto di fiducia tra volontario e utente e l’utilizzo di strumenti digitali per contrastare l’isolamento e favorire nuove socialità e forme di sollievo.

• Fondazione don Mario Campidori con il progetto Assistenza alle famiglie e persone con disabilità per non lasciare sole quelle famiglie e persone che, a causa della loro fragilità, hanno bisogno di rimanere in casa, onde evitare qualsiasi tipo di rischio di contrarre il virus. La Fondazione don Mario Campidori si è impegnata a garantire servizi e beni di prima necessità, nel rispetto delle norme vigenti in merito alla tutela della salute, oltre alla riorganizzazione estive dell’assistenza, proseguita per offrire ospitalità sanitaria al Villaggio senza barriere e luoghi di aggregazione sicuri ai tantissimi ragazzi con disabilità dopo mesi di chiusura forzata nelle case.

• Associazione Telefono Amico con il progetto Una voce contro il disagio al fine di ampliare l’orario di Ascolto Telefonico e, quindi, i turni dei volontari, tutti i giorni dalle 13 alle 24 anziché dalle 15 alle 23, parallelamente realizzando corsi di formazione per i nuovi volontari tenuti da professionisti oltre a corsi di aggiornamento sulle attuali problematiche scaturite dall’emergenza Coronavirus sul territorio emiliano-romagnolo.

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