Dal progetto Dono alle ultime Donazioni ricevute

Donazione Paci Bolelli: le maioliche di Colle Ameno esposte a Palazzo Pepoli Museo della Storia di Bologna

Prosegue l’opera costante volta al recupero del patrimonio artistico legato alla storia culturale di Bologna e del suo territorio, grazie alle ultime donazioni liberali da parte di privati che la nostra Fondazione ha ricevuto dal 2019 ad oggi.

Donazione Paci-Bolelli
Prima tra queste in ordine di tempo la donazione voluta, nel 2019, dai coniugi Giovanna Bolelli e Piero Paci, composta da undici maioliche di Colle Ameno che si aggiungono ad altri due esemplari già facenti parte delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione, oltre ai 56 volumi editi dalla tipografia di Colle Ameno donati nel 2016 dai medesimi coniugi. La donazione è valorizzata dall’esposizione permanente nel Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli Vecchio, nella stanza dedicata alla produzione della maiolica a Bologna, accanto alle maioliche che contengono la significativa selezione del servizio del duca di Montpensier realizzato dalla manifattura Minghetti verso il 1888. Rari esempi della produzione di maioliche settecentesche bolognesi, gli undici pezzi sono stati raccolti nell’arco di numerosi anni e hanno consentito di recuperare la storia singolare della breve produzione ceramica impiantata dalla nobile famiglia bolognese Ghisilieri, poco dopo la metà del Settecento, entro il territorio di Sasso Marconi nel borgo di Colle Ameno che, per iniziativa di Filippo Carlo Ghisilieri (1706-1765), divenne sede di una tipografia e centro di produzione ceramica in località “Fornace”, poco lontano dal borgo, verso il Rio di Ponte di Casio.

Donazione Mantovan
Giunta nel 2020, la donazione consiste in 27 acquerelli di grande formato montati su supporto rigido, eseguiti dall’architetto bolognese Luigi Vignali (1914-2008) e dedicati al complesso delle cosiddette Sette Chiese o di Santo Stefano che fu oggetto delle sue approfondite ricerche. Gli acquerelli illustrano il volume Santo Stefano. Sanctum Stephanum qui dicitur Sancta Hjerusalem scritto dallo stesso Vignali e pubblicato a Bologna nel 1991 per Edizioni Luigi Parma. Insegnante e poi direttore del Liceo artistico bolognese, e quindi docente presso l’Accademia di Belle Arti di cui fu Presidente, Vignali è tra gli architetti che fondarono nel 1944 il gruppo redazionale del “piano Regolatore clandestino della città di Bologna”. Tra le principali realizzazioni nella sua città: la sede della Facoltà di Economia e commercio (in collaborazione con l’arch Enea Trenti), il complesso dell’Autostazione di Piazza XX Settembre (in collaborazione con l’arch. Luigi Riguzzi) e la sede dell’istituto “Enrico Fermi”. La donazione è frutto della generosità dell’erede, signora Catia Mantovan, che ha inteso affidare alla Fondazione la testimonianza dell’attività professionale dell’architetto non solo nel restauro monumentale, ma anche nel campo della ricerca storico-iconografica. Si tratta di grandi pannelli sui quali l’architetto ha disegnato con minuziosa precisione i diversi edifici che compongono le cosiddette Sette Chiese, colorandoli ad acquerello. Vi compaiono prospetti, visioni laterali, sezioni trasversali e piante che riflettono il suo pensiero critico impegnato in ricerche storico-iconografiche, di cui rende conto il citato volume stampato nel 1991.

Donazione Coppi Giuliari
Pervenuta nel 2020, la donazione consiste in 24 dipinti (distribuiti tra il 1968 e il 2008) e 45 incisioni del pittore Francesco Giuliari (Verona, 1929 – Forlì, 2010), cui si sono aggiunte, nel medesimo anno, 4 lastre in zinco incise con le relative prove di stampa. La donazione è frutto della generosità della signora Laura Coppi Giuliari, vedova dell’artista, che ha deciso di lasciare alla Fondazione un nucleo significativo di opere del marito, in considerazione dei suoi forti legami con la città di Bologna in cui conseguì la laurea presso il DAMS e abitò lungamente. Dopo aver sperimentato i diversi generi della pittura e praticato soprattutto il ritratto, confrontandosi costantemente con i grandi modelli della tradizione, Giuliari dalla metà degli anni Settanta praticò con passione l’incisione e prese parte, dal 1997, in qualità di socio fondatore, all’Associazione incisori emiliano-romagnoli, poi confluita nell’Associazione liberi incisori.

Donazione Buldrini
Pervenuta alla Fondazione nel 2021, la donazione si compone di 70 opere di Ugo Guidi (Comacchio, 1923 – Bologna, 2007) che comprendono 41 pezzi tra dipinti ad olio e grandi pastelli, 4 chine acquerellate, 6 acquerelli, 5 litografie e 8 incisioni, oltre a 6 sculture. Formatosi a Bologna tra il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti, l’artista frequentò Alfredo Protti, Guglielmo Pizzirani, Cleto Tomba e Nino Bertocchi, ma si legò soprattutto a Giovanni Romagnoli di cui fu assistente presso l’Accademia. Guidi è pittore figurativo che eccelle nel ritratto, ma è apprezzato tanto per le nature morte e i nudi femminili quanto per i paesaggi e i veloci acquerelli. La solida formazione accademica e l’abilità nella costruzione della figura sono alla base del successo di alcuni suoi grandi dipinti di soggetto sacro presenti in alcune chiese a Bologna, a Cesena e a Bolzano. La donazione è frutto della generosità della signora Barbara Buldrini nipote di Ugo Guidi, la quale, consegnando alla Fondazione la selezionata raccolta con opere esemplificative dell’intero arco produttivo dell’artista (dal 1940 ai primi anni Duemila) ha inteso rendere omaggio anche alla compianta zia Giuliana Fermi, moglie del maestro.

Le Donazioni Mantovan, Coppi Giuliari e Buldrini saranno oggetto di esposizioni programmate tra la fine del 2021 e il 2022, presso la nostra sede di Casa Saraceni, accompagnate da cataloghi a stampa con illustrazioni.

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